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Adulti e insegnanti a “scuola di infanzia”

Torna il Forum “Zerosei. Educare per crescere insieme” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale
13. Daniele Novara, uno dei principali pedagogisti italiani , il prossimo 4 ottobre sarà al Teatro La
Nuova Fenice di Osimo con una missione: “ liberare i bimbi dalle aspettative dei più grandi”

“La TV ucciderà l’Infanzia”. La massima è attribuita a Neil Postman, Il celebre sociologo
statunitense sosteneva che la diffusione tecnologica e la sua incidenza sui modelli di
comportamento collettivi avrebbe tolto specificità alla peculiare libertà d’esser bambini,
omologando genitori e figli con un’infantilizzazione dei primi e una forzata aderenza dei secondi
alle attese dei più grandi. Secondo Daniele Novara, pedagogista, docente all’Università Cattolica
di Milano e fondatore del CPP, il Centro Psico-Pedagogico di Piacenza è sbagliato equiparare i
bimbi agli adulti, dire che il giusto è ciò che coincide alle aspettative di questi ultimi, mentre
ciò che non vi corrisponde è patologico. Al contrario i bambini devono essere vivaci, disattenti,
pieni di pensiero immaginativo e fantasioso, rispettando le fasi della loro crescita. Il prof.
Novara sarà ad Osimo, proprio per spiegare a genitori ed insegnanti come relazionarsi con i
piccoli tenendo conto del loro sacrosanto diritto a restare bambini. L’appuntamento è al Teatro
La Nuova Fenice, il prossimo 4 Ottobre, a partire dalle ore 20:45 con l’incontro Educati e felici.
I basilari educativi per la crescita dei bambini. L’iniziativa segna il ritorno della nuova
edizione di Zerosei. Educare per crescere insieme”il forum permanente di formazione e
sensibilizzazione rivolto a genitori e docenti e focalizzato sull’educazione dei bambini in età
prescolare a cura dell’Ambito Territoriale Sociale 13, comprendente i comuni di Camerano,
Castelfidardo, Loreto, Numana, Offagna, Osimo e Sirolo. L’intento è costruire una nuova alleanza
fra le varie discipline coinvolte nella crescita dei più piccoli, per far sì che le preziose
informazioni che possiamo avere consentano loro di conservare l’errore come scoperta, lo
stupore, il senso ludico e il pensiero magico, la curiosità, la spinta motoria e la spontaneità
sociale. Una sorta di scuola sulla libertà inalienabile dei più piccini di essere se stessi.

Ufficio Stampa
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