IMU, Bankitalia
Ovvero quello che non vogliono che gli italiani sappiano! Abbiamo aspettato giorni e settimane per capire chi e quando tra tutti gli attori della carta stampata e non avrebbero finalmente dato conto correttamente della vicenda IMU Bankitalia. Ebbene, solo ieri, solo la Stampa di Torino e solo in quarta pagina riportava esattamente i termini della vicenda, anche se per amor del vero a fondo pagina 4) un articolo di un economista sosteneva il contrario di quanto scritto sopra. La vicenda molto nota ha visto un clima molto rovente in Parlamento per la forte opposizione del M5s al decreto IMU Bankitalia e per come il governo lo ha apparecchiato. In sostanza si è voluta far passare l’idea che la mancata approvazione dell’intero decreto, senza separare i due argomenti, per nulla omogenei avrebbe costretto i cittadini al pagamento della seconda rata dell’IMU. Errato, al più sarebbe venuta meno, momentaneamente la copertura per la seconda rata. Inoltre legarlo alla rivalutazione delle quote in Bankitalia delle banche socie dell’Istituto centrale non aveva alcuna connessione e non è neppure vero come affermato da ogni dove che le banche socie non avrebbero tratto benefici economici/monetari dalla rivalutazione. Infatti la rivalutazione delle quote, possibile e financo opportuna se si vuole comporterà si per gli Istituti di credito soci oltre ad un sostanziale beneficio patrimoniale anche l’obbligo di versare un’imposta sulle “plusvalenze” accumulate, chiamiamole così, ma la rivalutazione delle quote e qui sta il punto da nessuno chiarito ed esposto, comporterà parallelamente il superamento della quota massima detenibile della Banca Centrale del 5%. La vendita della quota eccedente il 5%, riacquistata dalla stessa Banca d’Italia permetterà alle Banche socie di incassare una decina di miliardi. Questo è il succo della notizia, che nessuno vi ha dato ed è anche un palese, ennesimo “regalo” del governo, scendi Letta alle Banche.
ARES