FONDAZIONE PERGOLESI (JESI): SLC CGIL DENUNCIA ATTI DI DISCRIMINAZIONE VERSO ALCUNI LAVORATORI
Jesi – La Segreteria della SLC CGIL di Ancona esprime profonda indignazione per il trattamento
messo in atto dalla Fondazione Pergolesi verso alcuni lavoratori e per le pressioni esercitate verso i
firmatari della petizione, come denunciato dalla lavoratrice Laura Piccioni.
La petizione è nata dalle preoccupazioni e dal disagio in cui si stanno trovando le maestranze
artistiche e tecniche del territorio di non avere opportunità di lavoro per l’allestimento e la
produzione della stagione lirica jesina, essendo due opere su tre, allestite e prodotto da un circuito di
fuori regione come detto dall’Amministratore Delegato.
Negli anni scorsi, sempre in presenza di tagli ai finanziamenti, è stato assicurato l’impegno
lavorativo alle maestranze (musicisti, coristi e tecnici del “dietro le quinte”) del territorio che con
professionalità e passione hanno contribuito alla riuscita delle stagioni liriche.
La comunicazione fatta alla lavoratrice che non avrebbe lavorato nella messa in scena della prima
opera è di una gravità assoluta e sembra una mera ritorsione perchè pubblicamente, nel corso
dell’incontro pubblico di venerdì scorso, ha denunciato il proprio disagio per la diminuzione delle
giornate lavorative, unitamente a tutti gli altri.
Tale atteggiamento risulta essere discriminatorio verso la lavoratrice, la quale, (se giornate
lavorative ci sono), secondo normative contrattuali e di legge, ha la precedenza nell’assunzione
rispetto ad eventuali sostituzioni.
Stiamo parlando di assunzione comunque precaria e per alcune giornate lavorative.
Il sindacato agirà in tutte le sedi per la tutela dalla lavoratrice e di altri che sono stati messi dalla
Fondazione Pergolesi in questa situazione e, nel contempo, ha inviato una missiva al Sindaco di
Jesi, in qualità di Presidente della Fondazione.
Il sindacato manifesta il proprio disappunto anche sul piano etico-sociale in quanto tali metodi di
gestire la Fondazione culturale è in contraddizione con la missione della stessa richiamata anche nei
bilanci sociali, illustrati anche nel corso dell’incontro pubblico. L’affermazione del valore cultura
come promozione sociale deve riconoscere le diversità, le idee, le critiche e il rispetto anche verso
chi la pensa in maniera diversa.