ARRIVA SERPICO: IL SERVER DEL FISCO CHE MONITORA CONTI E SPESE
ROMA – Lo hanno chiamato in molti modi: arma letale, grande fratello, bazooka. Ma Serpico, che sta per Servizio per i contribuenti e che si richiama al super poliziotto interpretato da Al Pacino, è il nome più appropriato. Il maxicervellone dell’Agenzia delle entrate da un milione di miliardi di byte è da oggi il vero incubo degli evasori. I conti correnti non avranno più segreti per lui. Serpico potrà leggere il nostro saldo in banca in pochi istanti, confrontare spese ed entrate, investimenti e depositi. Sapere praticamente tutto. Con una potenza di fuoco mai così elevata. E nessun margine di errore.
Di fatto da mesi sta già catalogando l’Italia di chi non paga le tasse. Per scoprire chi muove milioni di euro magari senza dichiarare un centesimo. A farlo, in automatico, è una immensa batteria di computer che ronza 24 ore su 24. Con l’obiettivo di utilizzare le 24.200 informazioni che transitano dai server ogni secondo per stanare gli italiani che ogni anno sottraggono all’erario non meno di 120-130 miliardi.
Ma come funziona l’acchiappa-evasori? Siamo andati a vedere di persona. Batte sulla Cristoforo Colombo, alla periferia di Roma, il cuore al silicio di Serpico, i suoi muscoli sono in una blindatissima sede della Sogei. Un semplice clic e parte la sfida.
SOFTWARE SOFISTICATISSIMO
Sullo schermo azzurrino, con il logo dell’Agenzia delle entrate, due caselle da riempire: codice fiscale o partita Iva. Basta digitare uno dei due valori e la caccia informatica è avviata. Un altro clic e la ricerca si affina. Prima appaiono le ultime dichiarazioni dei redditi; poi si va avanti, magari per capire come sia possibile che un contribuente dichiari solo 2 mila euro l’anno ma che, contemporaneamente, possegga due camion o magari una barca.
Un’altra pressione sul tasto del computer e le banche dati collegate (dal Catasto al Demanio, dalla Motorizzazione all’Inps, quindi all’Inail fino alle Dogane) riversano le informazioni richieste. Sullo schermo del pc appaiono le auto intestate, le case, i terreni, aerei e barche, le polizze assicurative. La «fotografia» completa e dettagliata di quanto si possiede, di come si vive, di come e quanto si spende. Non basta. In una nuova videata appaiono le utenze (luce, gas, acqua), gli acquisti voluttuari più costosi e significativi. In pratica, tutte le operazioni per cui ci è stato richiesto il codice fiscale. Persino le iscrizioni in palestra, al circolo sportivo o alla scuola d’inglese saranno nel mirino.
L’ultima schermata, quella risolutiva, completa il quadro in ogni minimo dettaglio. E fa luce sui soldi che abbiamo in banca, i movimenti dei conti correnti, tutte le operazioni sopra 1.000 euro. Dallo shopping con la carta di credito agli investimenti effettuati. Con le banche e gli intermediari finanziari, complessivamente circa 12 mila operatori, obbligati a mandare una nota periodica per segnalare saldi e movimenti. Accedere a tutto ciò adesso è già possibile, ma su impulso dell’amministrazione. Tra poco basterà una mail, sempre dell’Agenzia delle entrate, per scovare chi bara. Saranno solo cinque i super funzionari a poter accedere ai dati, di fatto già immagazzinati automaticamente da Serpico. Nessun istituto di credito si potrà opporre.
E anche le società di leasing o di noleggio, spesso utilizzate come schermo per il Fisco, saranno collegate a Serpico. L’identikit dell’evasore avrà subito un nome e un cognome. Basterà infatti fotografare i saldi del conto corrente, i movimenti, e confrontarli con il reddito dichiarato, con il tenore di vita. Il grado di precisione sarà estremo, gli interventi chirurgici come le sanzioni. E’ evidente che l’Agenzia guidata da Attilio Befera imposta gli algoritmi applicativi per concentrare la ricerca sulle categorie a rischio.
ALLERTA AUTOMATICI
Quelle, per essere chiari, con la spia rossa che segnala la disponibilità di beni sproporzionati rispetto al reddito percepito. Insomma, chi possiede una Ferrari e piange miseria non avrà vie di fuga. Così come chi si dichiara nullatenente ma manda i figli alla scuola di lusso o fa super vacanze all’estero.
Il lavoro sporco, l’incrocio di migliaia di dati, lo fanno i server collegati alle banche dati. E quando individuano il sospetto, mandano in automatico un alert informatico alla direzione dell’Agenzia delle entrate e alla sede provinciale del caso individuato. Da qui al recupero delle somme non pagate il passo è breve.
Difficile opporsi di fronte all’evidenza, alla caduta del segreto bancario, alle cifre scritte nero su bianco sul saldo messo a disposizione dall’istituto di credito. Nessuno andrà a ficcare il naso nei conti dei contribuenti corretti, perché le analisi di rischio sono impostate per selezionare solo i presunti evasori a basso tasso d’errore. Una platea che non avrà scampo. Con Serpico il lavoro dei 15 mila ispettori delle Entrate e della Finanza sarà più semplice, mirato ed efficace.