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Moda, Pesaro fa da capofila in Turchia

pesaro modaPESARO – L’Italia e ed il settore della moda “made in Pesaro”, capofila di un progetto  europeo. Si chiama Mcst (Modelling Cultural Sewing Techniques), e  fa parte del Progetto di partnership Leonardo, finanziato dall’Ue. Il kick off, ovvero il primo incontro tra  Italia, Turchia, Portogallo, Romania ed  Ungheria si è tenuto nei giorni scorsi a Isparta, in Turchia.

A  rappresentare la moda italiana erano la CNA di Pesaro e Urbino, la società Training 2000 e la Ommy srl di Omar Morotti. Un incontro  per studiare le tradizioni del vestire nei rispettivi Paesi, per confrontarne le  tecniche di confezionamento e per cercare di mettere a sistema matching le rispettive tipologie di  produzione.

Nella  delegazione pesarese nel paese della luna rossa, anche Moreno Bordoni, “Si tratta di un  progetto ambizioso – dice il segretario della CNA di Pesaro e Urbino – che non  vuole cercare di uniformare stili, tradizioni e culture – ma mettere a  disposizione delle produzioni dei rispettivi paesi tecniche e modalità  produttive che mettano la qualità e l’artigianalità al primo posto”.

“E’  chiaro – prosegue Bordoni – che per la posizione di assoluto rilievo che il  nostro Paese vanta nel settore della moda, l’esperienza italiana sia diventata  il punto di riferimento di questo progetto”.

Ed  a rappresentare in Turchia un esempio di grande artigianalità, manualità e  capacità di rendere il made in Italy unico in tutto il mondo era presente Omar Morotti, titolare della Ommy srl,  laboratorio di maglieria pesarese che lavora per i più prestigiosi brand  internazionali e che è riuscito a creare una propria linea di modelli molto  apprezzati anche dai mercati esteri.

“Il  progetto Mcst rappresenta una grande opportunità – dice Morotti – non solo per  la mia azienda ma per molte altre imprese del sistema moda. Occorre aprirsi a  nuovi mercati, studiare partnership che ci permettano di allargare la nostra  produzione e di esportare la nostra qualità”.

A  sottolineare l’importanza di questa collaborazione nel settore moda tra paesi  dell’Ue anche Elmo De Angelis, presidente della società Training 2000 che coordina il progetto. “Confrontarsi,  scambiare idee sulle proprie tradizioni e sulle soluzioni per la produzione,  rappresenta un passo ulteriore rispetto alla conquista di nuovi mercati. Si  tratta di un salto “culturale” rispetto al normale concetto di  internazionalizzazione che potrà portare frutti positivi e combattere la  concorrenza dei paesi asiatici”.