Napolitano, Visco, Saccomanni, il credito che non c’è!
Tutti indistintamente, in coro e all’unisono hanno invocato in questi giorni il credito per le imprese. Prima l’appello di Napolitano, poi Visco all’Assemblea dell’ACRI, poi Saccomanni dallo stesso podio. Inoltre siccome molti di questi signori dell’ACRI non hanno il senso del ridicolo hanno dato un tema all’assemblea in completo contrasto con il loro operato e in una spirale di autoassoluzione il “nuovo” Presidente, tirato in fretta e furia fuori dalla naftalina, da buon liberale ha certificato che il credito c’è, il sistema bancario sta facendo la sua parte, ovviamente la colpa è come sempre di chi lavora e produce. D’altro canto se è accettabile l’ormai straripante interventismo di Napolitano lo è meno il comportamento e i discorsi di gente come Saccomanni ex Banca d’Italia che si dimentica di porre un tetto alle pensioni dei suoi colleghi o Patuelli dimentico dei suoi trascorsi liberali ed oggi ignora le crepe del sistema bancario e creditizio, le inefficienze, i costi elevati di gestione delle reti, i troppi crediti incagliati per difetto di corretta valutazione e le troppe aziende fatte morire per eccesso di zelo ed incapacità di valutare non le garanzie ma i progetti e i piani industriali. D’altro canto non si può chiedere a Patuelli del coraggio o di lanciare una sfida ai suoi stessi colleghi e di mettere a rischio la sua rendita di posizione, si fa un bel discorso, si promettono tante buone intenzioni e il giorno successivo si torna ad operare come si e sempre fatto, consci che ci sarà sempre qualcuno a metterci una toppa, tanti ignari clienti a pagare interessi troppo elevati per servizi inesistenti. E questo lo chiamano credito, Visco addirittura ha chiesto ai manager in generale ed anche a quelli bancari di ridursi lo stipendio! sic, dal fondo della platea si udivano grasse risate.
ARES