NONNI CHE ADOTTANO STUDENTI
L’anno accademico è iniziato da poco e sono tanti gli studenti fuori
sede che cercano casa sotto le due torri. La bussola dei cacciatori
di annunci è sempre la stessa: quanto costa? Nulla nemmeno un
centesimo partecipando al programma “Nonni adottano studenti” di
Confabitare proposto per il quinto anno consecutivo.
Torna quindi per il quinto anno consecutivo, l’iniziativa “Nonni adottano
studenti”. A riproporla, è Confabitare – Associazione Proprietari
Immobiliari di Bologna che, dopo le esperienze positive raccolte tra
studenti ed anziani, ha deciso di replicarla anche per il prossimo anno
accademico.
L’idea era nata quattro anni fa con l’intento di rispondere alle esigenze
economiche degli studenti e, contemporaneamente, di contrastare il
fenomeno del “mercato nero” degli affitti sotto le Due Torri. L’iniziativa
vede protagonisti, in prima persona, anziani soli o in coppia che danno
la loro disponibilità ad accogliere in casa propria uno studente, in
cambio di compagnia, un po’ di assistenza e qualche servizio, come ad
esempio la spesa, l’acquisto delle medicine o le commissioni quotidiane.
Lo studente, dal canto suo, avrà a disposizione una stanza singola, già
pronta ed arredata, e senza dover pagare un affitto.
Confabitare intende rilanciare l’iniziativa per il quinto anno consecutivo,
anche in considerazione dei buoni risultati raccolti lo scorso anno,
quando, proprio grazie all’intraprendenza dei giovani, alla disponibilità
e all’ospitalità dei “nonni”, sono stati sistemati 83 studenti, 58 ragazze
e 25 ragazzi, tutti tra il centro e la prima periferia della città. Dal 2009
con questo progetto Confabitare ha fatto entrare oltre 130 ragazzi in
altrettante famiglie tutte residenti tra il centro e la prima periferia della
città.
“Abbiamo voluto riproporre l’idea anche per quest’anno perché
la quarta esperienza ha dato buoni frutti – spiega Alberto Zanni,
Presidente Nazionale di Confabitare – ed è stato un valido esempio
di convivenza: anziani e studenti sono stati entrambi soddisfatti e
pronti a ripetere l’avventura. Basti pensare che alcuni di loro, una volta
terminato il percorso universitario, hanno consigliato l’iniziativa ad altri
amici studenti che poi sono subentrati nelle case dei “nonni”. L’iniziativa,
inoltre, – sottolinea Zanni – si propone da una parte di combattere, in
maniera più efficace, il fenomeno degli “affitti in nero” e, dall’altra, di
contrastare le truffe che, sempre più spesso, hanno come vittime proprio
gli anziani che vivono soli. La presenza di una persona giovane, infatti,
molto spesso aiuta a scongiurare questi spiacevoli episodi”.