Gabicce, dopo l’esplosione al bancomat le imprese chiedono la videosorveglianza
GABICCE MARE (PU) – Il colpo al bancomat di Gabicce ripropone il problema della sicurezza in un territorio, quello compreso tra i comuni di Gabicce e Gradara, che sta conoscendo una escalation di episodi criminosi senza precedenti. Furti, rapine e addirittura colpi con esplosivo sono diventati ormai una costante per una zona che fino a pochi anni fa era considerata tra le più tranquille e sicure della riviera.
Tra gli obiettivi dei furti ci sono anche le imprese artigianali e commerciali del territorio che proprio riguardo al tema della sicurezza si sono riunite nei giorni scorsi nella sede della CNA.
Tra le preoccupazioni dei titolari di aziende della zona, oltre alla crisi e alla tassazione locale, c’è anche la totale mancanza di controllo del territorio.
“Le forze dell’ordine – dice la presidente della CNA di Gabicce Mare, Sabrina Bastianelli – fanno quello che possono. Purtroppo i controlli sono insufficienti ed il territorio viene spesso preso di mira da bande di professionisti senza scrupoli. Si tratta per lo più di episodi predatòri che rendono ancora più difficile il lavoro degli inquirenti e delle forze di Polizia”.
“Da tempo chiediamo un monitoraggio del territorio attraverso un sistema di videosorveglianza. E’ vero che episodi come quello alla BCC di Gradara (che hanno visto le telecamere oscurate da spray di vernice), potevano verificarsi ugualmente”.
Ma avere un sistema di controllo video integrato – prosegue la presidente CNA – può non solo scoraggiare i criminali ma anche aiutare il lavoro degli inquirenti a ricostruire eventuali appostamenti, movimenti sospetti, spostamenti. Quante indagini si sono concluse positivamente grazie all’aiuto della tecnologia? Quanti malviventi, soprattutto quelli seriali, sono stati arrestati grazie a filmati e immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza?. Per questo, anche durante l’ultimo incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza era emersa l’indicazione di poter collegare le telecamere poste al casello autostradale di Cattolica alla locale Caserma dei Carabinieri.
“La presidente della CNA di Gabicce prosegue: “Siamo ben consapevoli che non bastino delle telecamere a rendere tranquillo un territorio; occorre l’aiuto e la vigilanza di tutti, soprattutto il senso civico dei cittadini che debbono segnalare movimenti e/o persone sospette in maniera tempestiva alle forze dell’ordine.
Tuttavia un sistema di videosorveglianza potrebbe consentire di rendere quanto meno più controllato un territorio che sta diventando facile esca (proprio per la mancanza di presìdi di sorveglianza), che attualmente è in balia dei malviventi. Per questo bisogna metter mano ad una mappatura delle quattro zone più a rischio del territorio (laddove si è verificato il maggior numero di episodi criminosi) e, attraverso il concorso delle istituzioni pubbliche (Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio), mettere allo studio un progetto di videosorveglianza”.