LA REGIONE CAMBI PASSO:LE RICHIESTE DI CGIL, CISL, UIL ALLA GIUNTA REGIONALE
Cgil, Cisl e Uil Marche ritengono insufficiente e, in certi
ambiti, inadeguata l’azione della giunta regionale rispetto alla
grave difficoltà in cui si trova la nostra regione, e anche
rispetto ad esigenze di riforma ineludibili.
La grave crisi che ha colpito quasi tutti i settori mette a
rischio perfino la coesione sociale e, per questo motivo,
richiede una risposta forte e innovativa, in grado di aggregare
tutte le componenti sociali ed economiche del territorio. Tale
risposta, però, tarda ad essere messa in campo, anche per
responsabilità della Regione Marche, che non ha saputo creare le
condizioni di partecipazione e non ha saputo imprimere la svolta
necessaria in una fase così delicata.
Dopo un incontro di alcuni mesi fa con la giunta nel quale erano
stati assunti alcuni impegni, quasi nulla si è poi fatto, tranne
una serie di eventi pubblici promossi dalla Regione con effetti
prevalentemente mediatici.
Per questi motivi, la manifestazione regionale del 14 dicembre
ad Ancona, promossa per dare continuità alla mobilitazione per
modificare la legge di stabilità, avrà al suo centro anche
i temi relativi alle politiche regionali con l’intento di
sollecitare una svolta.
Le richieste di Cgil, Cisl e Uil Marche alla giunta sono
diverse. Si parte dalla necessità di un intervento per favorire
la ricollocazione dei disoccupati, di un contributo a favore
delle famiglie che hanno difficoltà per pagare l’affitto,
l’attivazione del progetto Appennino, interventi per sostenere
gli studi e le spese sanitarie per le famiglie di lavoratori in
difficoltà. E ancora: una impostazione delle politiche socio- sanitarie che preveda il rifinanziamento delle misure per la non
autosufficienza e la disabilità, lo stop ai tagli sul personale
sanitario, interventi concreti per ridurre le liste di attesa.
Inoltre, per Cgil, Cisl e Uil vanno usati tutti gli strumenti
attivabili, a partire dai fondi Ue 2014-2020, per la
riconversione produttiva, il sostegno al made in Italy, la
realizzazione di una filiera delle politiche attive del lavoro,
l’agevolazione dell’accesso al credito per famiglie e piccole
imprese. E ancora: la definizione di sistemi di controllo
degli appalti per la legalità, il rafforzamento della coesione
sociale, il riordino degli enti locali, l’aggregazione delle
aziende partecipate dei servizi pubblici locali, nonché
iniziative concrete per la riqualificazione edilizia in chiave
anti sismica e per la tutela del territorio.