ANAAO-ASSOMED E CISL MEDICI NON ADERIRANNO ALLO SCIOPERO DEL 20 DICEMBRE
L’ANAAO-ASSOMED e la CISL Medici non aderiranno allo sciopero in programma il 20 dicembre, indetto dall’assemblea regionale dei Medici che si è svolta martedì 3 dicembre all’ospedale di Torrette.
L’ANAAO-ASSOMED è il primo sindacato regionale della Dirigenza Medica e Sanitaria ed insieme con la CISL Medici conta oltre 700 iscritti. Questi due sindacati pertanto rappresentano circa il 30% dei medici sindacalizzati della Regione Marche.
Sia l’ANAAO che la CISL sono sindacati generalisti, cioè non rappresentano una singola specialità ma l’insieme dei Dirigenti medici e Sanitari che hanno dato loro la delega sindacale, per questo motivo il rischio che rappresentino posizioni particolari e limitate è veramente ridotto rispetto ai sindacati di specialità.
Relativamente all’assemblea dei Medici di Torrette, si rileva che la partecipazione è stata piuttosto contenuta; si contavano infatti 85 persone (compresi i rappresentanti sindacali) di cui solo 11 i Medici di Torrette, che rappresenta l’azienda con maggiore dotazione organica medica della regione.
Relativamente ai contenuti, ci risulta che gli interventi siano stati piuttosto frammentati, rappresentanti posizioni veramente particolari ed “ispirate” da localismi esasperati, senza una reale visione globale, associate a note polemiche verso i Medici di Medicina Generale e contro le Case delle Salute, giudicate contenitori senza contenuti. Ma soprattutto è mancata la capacità di proposta generale e costruttiva, notata a margine da molti dei presenti. E’ quindi prevalso l’aspetto massimalista e protestatario, che non è quello che dovremmo auspicare da parte di un sindacalismo Medico e della Dirigenza Sanitaria maturo e responsabile, insieme con la richiesta di dimissioni dei vertici ASUR, che sembra essere il principale obbiettivo di questa parte, peraltro non trascurabile, del sindacalismo dei Dirigenti.
L’ANAAO e la CISL, che pure hanno intrapreso azioni legali contro la precedente Direzione dell’ASUR per atteggiamento antisindacale con rifiuto protratto nel tempo di ogni confronto con i sindacati delle Dirigenza Medica e Sanitaria, non ne hanno mai chiesto la rimozione consapevoli che la nomina e la revoca dell’incarico di Direzione di un’Azienda è una prerogativa della politica.
A maggior ragione questo atteggiamento vale per l’attuale Direzione dell’ASUR, non tanto per la sua riconosciuta competenza, ma per il fatto che sicuramente gli attuali vertici ASUR non hanno mai rifiutato il confronto sulle conseguenze organizzative delle scelte che la politica regionale effettua ed impone di realizzare a questa come alle altre Aziende del SSR. Pertanto, se tali scelte non erano condivise, il conflitto doveva essere aperto nei confronti della Giunta regionale e della V Commissione Consiliare, che nel mese di settembre scorso hanno varato la DGR 1345 che riorganizza le reti cliniche.
E che la dichiarazione di sciopero fatta ora appaia strumentale è confermato dal fatto che, a partire dal 9 dicembre, in tutte le Aree Vaste dell’ASUR, le OO.SS. sono state convocate per confrontarsi sulle proposte di applicazione della citata DGR 1345, proposte che le Direzioni di Area vasta hanno predisposto sulla base delle indicazioni ricevute da tutti i Direttori di Dipartimento e dai Responsabili delle Unità Operative Complesse, cioè dai nostri Colleghi, i Professionisti che Sindacati come i nostri dichiarano di rappresentare.
Temi come quelli accennati, sui tempi di attesa, sui carichi di lavoro, sull’obsolescenza delle attrezzature, meritano tutto il nostro impegno propositivo e per tale motivo ANAAO e CISL Medici dichiarano fin d’ora di non aderire allo sciopero del 20 dicembre e di essere pronti a confrontarsi sui tavoli già convocati, certi di dare un contributo che sarà tanto più accettato quanto più sarà lontano da inutili massimalismi che non tengono conto del quadro economico in cui vive non solo la Sanità, ma tutto il Paese.
Il nostro contributo sarà frutto della consapevolezza che la riorganizzazione per reti cliniche, basata sui concetti di appropriatezza, qualità e sicurezza delle cure e di integrazione tra i Professionisti dell’Ospedale e delle Cure Primarie, è la risposta giusta ai bisogni dei cittadini marchigiani, sempre più longevi e quindi soggetti a cronicità e fragilità.