Impossibile far finta di nulla
Da tempo abbiamo sottolineato e ribadito la necessità di una profonda revisione dell’assetto amministrativo del nostro Paese. In primis con l’abolizione delle Provincie superate da tempo dalla istituzione delle Regioni, ma soprattutto dal ruolo sempre più ampio dei Comuni, oggi non sembra più né sufficiente né risolutivo. Difronte ai nuovi scandali in Regione Sardegna, oltre 60 indagati, in Abruzzo addirittura un contratto con precise richieste di prestazioni sessuali da parte di un assessore, verso la sua segretaria, una situazione generalizzata di malaffare, dal Piemonte alla Lombardia, con pochi invero per ora di casi virtuosi o di rispetto della legge, sia a livello locale quanto nazionale. A cosa servirebbe in questo contesto una nuova tornata elettorale? Chi garantirebbe una leva di eletti diversi per comportamenti da quelli attuali? Occorre a questo punto il coraggio di una riforma generale degli assetti amministrativi, Provincie abolite, Regioni da accorpare riducendo il numero degli eletti, abolizione del Senato, riforma radicale della Pubblica Amministrazione e sfoltimento della burocrazia centrale e periferica, organismi di controllo indipendenti e regole severe. Il nodo gordiano è a chi affidare un simile compito, Letta ha dato prova di assoluta inefficacia, prova ne sia la farsa dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (ma non era stato già abolito?), l’ammuina sull’IMU, la incapacità di tagliare la spesa pubblica, non a caso proprio ieri è stato ordinato un bel quantitativo di auto blu blindate. Non ci pare capace il nuovo, Renzi primeggia negli annunci ma fa fatica a trovare le sponde giuste per fare le cose che si propone e siamo convinti che in tanti muoiono dalla voglia di far fallire il suo progetto affinché tutto prosegua come sempre. Il Paese quanto potrà reggere? Sfinito e sfibrato da una crisi economica senza prospettive positive, con un esecutivo di dilettanti (seguite le piroette di Saccomanni), tenuto in piedi dalle perorazioni della Presidenza della Repubblica. Assente e in ritirata la società civile quali possono essere le forze vitali in gradi di dare una scossa al Paese?
ARES