Confabitare una ricetta anticrisi: canoni concordati per i negozi
Girando per le strade delle nostre città è sempre più facile imbattersi in cartelli “
affittasi” o “vendesi” su saracinesche abbassate.
“Una desertificazione commerciale” figlia della crisi, che colpisce in particolare i
piccoli negozi, con un crollo del mercato delle locazioni e ben 600.000 locali rimasti
sfitti nel 2013 in tutt’Italia. Gennaio 2014 conferma l’andamento negativo.
Analizziamo l’incremento percentuale delle chiusure con riferimento al periodo 1°
gennaio 2013 – 31/12/2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012.
I numeri che ne emergono sono veramente allarmanti:
BOLOGNA + 24,5 %
MILANO + 24,3%
TORINO + 23,8
GENOVA +23,5 %
NAPOLI +23%
CAGLIARI +21,2%
ROMA + 20,5%
FIRENZE + 19,3%
CATANIA + 18,5 %
PALERMO + 18 %
BARI + 17.8%
PADOVA +17, 6 %
VENEZIA + 16, 8 %
Che fare, allora, per invertire la tendenza e ridare fiato al commercio ?
Confabitare – associazione proprietari immobiliari – un’idea ben precisa ce l’ha:
estendere gli affitti a canone concordato anche agli esercizi commerciali.
“La nostra proposta – spiega il Presidente nazionale Alberto Zanni – è semplice e
concreta. Si tratta di applicare ai negozi la legge 431/98 sui canoni concordati, che
dal 1998 è in vigore per le abitazioni. In sostanza, il proprietario affitta il locale a
canoni più bassi ( mediamente il 20 – 30% in meno dei canoni liberi), in cambio di
uno sgravio sull’IMU.
Traducendo in cifre, l’imposta sugli immobili commerciali scenderebbe dall’attuale
9,8 per mille (media nazionale) al 7,6 per mille che è l’aliquota media a livello
nazionale per i canoni concordati relativi alle abitazioni”.
Controindicazioni ? Zanni non ha dubbi : “Certo i Comuni avrebbero un mancato
introito di poche decine di migliaia di Euro all’anno, ma a trarne vantaggio sarebbe
tutto il tessuto sociale. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi
e consumi, meno degrado. Con la nostra proposta dei canoni calmierati che
presenteremo al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento,
vogliamo porre un freno alla moria dei negozi e alla desertificazione dei nostri
centri urbani”.
Confabitare
Ufficio stampa
25 gennaio 2014