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Salviamo la Monaldi Agroalimentare

02monaldiagroCi sono nubi pesanti sul futuro dell’Agroalimentare Monaldi e fors’anche sull’azienda satellite AgriAso. Uno scenario impensabile fino a pochi anni addietro quando l’Agroalimentare Monaldi era una delle aziende leader nel Paese, oggi si è vista respingere l’ipotesi di concordato e rischia di viaggiare spedita verso il fallimento. Fallimento che la accomunerebbe ad altre migliaia di aziende in difficoltà in Italia, con la prospettiva di lasciare senza risorse centinaia di lavoratori e loro famiglie. Se ne potrà riparlare il prossimo 27 maggio con eventuali integrazioni alle perizie, ma il problema vero non è certamente questo. E’ necessario ed urgente preservare 2con ogni mezzo” le realtà produttive del nostro paese, in particolare quelle nei settori di eccellenza dell’agroalimentare, nei settori innovativi, laddove la crisi non ha connessioni con il mercato. E’ impensabile veder sparire aziende come l’Agroalimentare Monaldi o la Vinfood per dirne solo due dello stesso settore con lo strascico di centinaia di lavoratori messi alla porta. Occorre trovare gli strumenti finanziari e manageriali per riattivare questi siti produttivi, coinvolgere se del caso i lavoratori, corresponsablizzarli anche economicamente se necessario e possibile, chiamare a dun ruolo più attivo le associazioni di categoria affinchè al loro interno possano trovare imprenditori e tecnici in grado di prendersi cura di aziende in difficoltà, ma non prive di mercato. Noi non chiediamo di salvare aziende decotte, ma di assumere la gestione di realtà industriali in grado di competere sul mercato per capacità produttiva ed innovazione di prodotto. Per molto tempo abbiamo detto e affermato con convinzione come la cultura quasi monosettoriale ci avrebbe alla lunga creato seri problemi, così come il tanto decantato distretto alla prova dei fatti ed ai primi segnali di crisi non ha saputo reggere l’urto. Oggi occorre rimediare, anche culturalmente, si possono creare veicoli societari in grado di riaccompagnare sul mercato aziende in difficoltà, con l’aiuto degli istituti di credito, degli imprenditori con maggiori fatturati e utili, con le istituzioni meno timide e le associazioni a fare da traino per interventi innovativi volti a salvaguardare almeno una parte importante del nostro tessuto produttivo.

ARES