Confabitare a cura di Renzo Paccapelo

LE PROPOSTE DI CONFABITARE SULLA FISCALITA’ IMMOBILIARE

fiscalità immNel programma del Governo è prevista l’approvazione di norme dirette a ridurre, eliminare

o riformare le agevolazioni fiscali in termini di oneri deducibili e detraibili. La delega

impone che la razionalizzazione delle agevolazioni debba tenere in debita considerazione

le esigenze della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente

svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell’istruzione, nonché

dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.

Auspichiamo che l’intervento non sia ispirato a meccanismi di tagli lineari.

-In tema di oneri detraibili si propone di prevedere che il bonus mobili possa essere

oggetto di detrazione anche se non accompagnato da interventi edilizi.

-In tema di detrazioni sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia abitativa (attualmente

50%) si propone di estendere la possibilità di detrarre le spese di ristrutturazione anche

agli immobili non abitativi.

Le proposte suddette comporterebbero un vantaggio a tutto il mercato dell’edilizia e anche

del mobile, così compromesso dalla crisi economica, oltre ad avere dei risvolti positivi in

termini di detrazione in capo ai proprietari-utilizzatori immobiliari.

-Sempre in tema di detrazioni e con riferimento a quelle relative alle spese sostenute

per la locazione da parte dei contribuenti-inquilini di unità abitative adibite ad abitazione

principale, si propone di prevedere la possibilità di detrarre al 19% una percentuale (ad

es. del 20%) del canone effettivamente pagato indipendentemente dall’entità del reddito

del contribuente-inquilino, eliminando quindi gli attuali importi fissi collegati all’entità del

reddito degli stessi e l’età anagrafica. La percentuale di detrazione la si propone più alta (

per esempio del 30%) nel caso di contratti concordati.

-Per quanto riguarda la detrazione delle spese sostenute per la locazione da parte di

studenti universitari, si propone di prevedere la possibilità di detrarre il 30% del canone

effettivamente pagato eliminando quindi il tetto massimo di spesa e lasciando invariate le

altre condizioni riferite all’ubicazione dell’Università attualmente previste.

L’applicazione proposta delle detrazioni suddette porterebbe indubbiamente dei benefici

sia agli inquilini che all’Erario in termini di emersione di affitti in nero.

Inoltre la previsione di una percentuale maggiore di detrazione relativa ai canoni

concordati renderebbe gli stessi più competitivi rispetto a quelli ordinari considerando

il fatto che i contratti a canone concordato rappresentano un importante strumento per

regolare il mercato delle locazioni.