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Trivelle in Adriatico?

mappa-piattaforme18Un intervento di Romano Prodi qualche settimana addietro aveva riportato al centro dell’attenzione le attività di esplorazione del fondo marino in Adriatico alla ricerca di idrocarburi. Prima ancora aveva aperto le danze la Croazia dando il via ad una serie di concessioni anche a poche decine di miglia dalle Tremiti, così come nel centro Adriatico per dare la caccia all’oro nero. La questione l’abbiamo già affrontata in questa sede ed oggi torniamo a domandare se e quali vantaggi reali e duraturi possono arrivare al nostro Paese da un’attività estrattiva non scevra di conseguenze. Lasciamo da parte per il momento la questione turistica e l’impatto ambientale delle nuove piattaforme in aggiunta a quelle esistenti, ci sarebbe da capire quale contributo fattivo all’economia nazionale potrebbe dare in termini qualitativi e quantitativi l’estrazione in Adriatico. Studi recenti stimano molto ridotte le riserve giacente sul fondo dell’Adriatico e le voci contrarie fanno riferimento i particolare ai fenomeni di sudsidenza registrati nell’alto Adriatico a seguito dell’attività estrattiva e quello non ancora provato del rischio sismico a seguito dell’estrazione di gas e petrolio dal sottosuolo. I governatori delle regioni costiere si sono dichiarati in larga parte contrari al rilascio di nuove concessioni, preferendo privilegiare uno sviluppo delle energie rinnovabili o insistendo su misure di contenimento dei consumi, spostando parte del traffico merci dalla gomma al ferro e risparmiando come dichiara Lega Ambiente tutti o una parte dei 400 milioni di incentivi annui all’autotrasporto. Come si vede la materia è complicata, di certo ci sono ad oggi 10 richieste di intervento esplorativo e otto sono sotto esame per il rilascio dell’eventuale autorizzazione ad operare fuori dalle 12 miglia dalla costa. Quello che è certo è l’attivismo Croato e la possibilità che con le loro trivelle anche in orizzontale peschino nei giacimenti di fatto sul fondale marino italiano. Quindi oltre al danno la beffa!

ARES