Nella tenaglia del fisco e degli autovelox
I più sono oramai convinti che in nostro non assomigli affatto ad un Paese normale. Anzi più passano le settimane, i mesi, gli anni, più il divario con gli altri Paesi, non accenna a colmarsi, semmai a approfondirsi. In primo luogo la pressione fiscale ne fa uno dei Paesi in cima alle classifiche di quelli con le aliquote più alte in assoluto, pur in presenza di un divario negativo nelle retribuzioni nette. Sulla corruzione siamo leader mondiali, battendo Paesi nei quali struttura amministrativa e giudiziaria sono da operetta. C’è un settore dove la situazione negli ultimi tempi si è fatta se possibile intollerabile. E’ quella delle multe stradali, rilevate con autovelox, speed check o tutor, di cui è oramai zeppo il territorio nazionale. Non vi è scampo per gli automobilisti, al mare, in pianura o in montagna, tutti vogliono far cassa a spese dei possessori di auto e non c’entra un bel niente la sicurezza. Se guardate la mappa vi accorgerete come siamo letteralmente accerchiati, per non dire sopraffatti da una moltitudine di impianti, spesso non funzionanti, ma da noi pagati profumatamente, installati dalle Alpi fino a Lampedusa senza alcun criterio, anche due o tre uno di seguito all’altro, tanto paga il cittadino.