La crisi, i pensionati, la pressione fiscale
La crisi continua a mordere e le conseguenze delle politiche di rigore hanno
aumentato le differenze sociali. I pochi risparmi di una vita sono ormai da tempo
finiti per sostenere le famiglie, i figli e i nipoti travolti dalla disoccupazione.
Le pensioni, pagate con i contributi versati durante gli anni di lavoro, hanno perso
buona parte del loro potere d’acquisto, colpite dal ripetersi del blocco delle
rivalutazioni, unico strumento di difesa dei pensionati.
Almeno il 50% dei pensionati non riescono ad arrivare a fine mese e nonostante ciò,
rileva l’Istat, “i pensionati rappresentano sempre più frequentemente una risorsa
economica all’interno delle famiglie in cui qualche componente ha perso il lavoro”.
La pressione fiscale sulle pensioni in Italia sfiora il 46%, contro una media europea
del 20% circa.
In questa condizione, sono tantissimi i pensionati italiani che ormai rinunciano ad
accedere alle cure sanitarie, specie quelle odontoiatriche.
L’importo medio mensile delle pensioni erogate nelle Marche è di 675 €, ben 125
€ in meno della media nazionale. Un divario che sale a 249€ per le pensioni dei
lavoratori dipendenti. Significativa la differenza negli importi delle pensioni di
vecchiaia, che penalizza le donne mediamente di 467€ in meno ogni mese e che
arriva a 524 € per le lavoratrici dipendenti.
Nessun Governo ha voluto raccogliere e rafforzare quelle parziali risposte che
l’allora Governo Prodi, pressato dal sindacato, volle dare con l’introduzione della
14°ma ai percettori di pensioni basse, che oggi stanno sprofondando dentro il
dramma della povertà.
I recenti dati Istat segnalano che la % della povertà relativa nelle Marche, pur
mantenendosi al di sotto della media nazionale, resta negli anni 2012 e 13 al
di sopra alla media delle regioni dell’Italia centrale. E proprio le regioni centrali
registrano un incremento negativo di circa due punti % sul versante della povertà
relativa e quella assoluta.
La lettera inviata al Premier dal Sindacato Pensionati Nazionale di Cgil Cisl Uil, la
raccolta di cartoline con le richieste dei pensionati (più di 2 milioni, di cui 80.000
nelle Marche), il recente incontro con il Ministro Poletti sulle condizioni dei
pensionati e sulle loro richieste, hanno trovato anche nelle Marche un attento e
consapevole riscontro.
Lavoro, sviluppo e occupazione sono i temi centrali sollevati dai pensionati
marchigiani, che vedono nello spettro della povertà l’inefficienza di un sistema
sempre meno capace di tutelare i redditi da pensione.
L’invecchiamento della popolazione genera nuovi bisogni di salute e le famiglie
vanno sostenute per fronteggiare la drammaticità della non autosufficienza, per
la quale è necessaria una legge nazionale (insieme ad un fondo adeguatamente
finanziato) che definisca i livelli minimi delle prestazioni da erogare alle persone che
ne sono colpite.
Ancona, 18 luglio 2014
Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil
Le Segreterie Regionali