Nord Europa, Cina e Giappone: l’artigiano torna dal Micam con risultati modesti, ma incoraggianti
I calzaturifici “Rosina”, “Colepio” (Porto Sant’Elpidio) e “Penelope” (Montegranaro) sono le
aziende associate CNA che hanno partecipato all’edizione appena conclusasi del Micam, grazie alla
collettiva organizzata dall’Azienda Speciale della Camera di Commercio “Fermo Promuove”. Per la
rete di imprese “Modart Italia” presenti in fiera i calzaturifici “GianRos” (Casette d’Ete), “Linea
Italia”, “Michele Secchiari”, “Bruno Parmigiani” (Montegranaro).
Protagonisti dell’area hospitality “Distretto Calzaturiero delle Marche” (pad.7) anche gli artigiani
dell’artistico: l’arte della scarpa e i segreti del lavoro manuale di Mauro Testella (“Bottega Vasì”,
Montegranaro) hanno attirato la curiosità dei visitatori e catalizzato l’attenzione di bloggers e
instagramers invitati in fiera, mentre le creazioni della designer di calzature fermana Cristina
Franceschini e le borse di Arianna Pangrazi (“Aria”, Monte Urano) sono state esposte insieme agli
originali papillon in vetro di Umberto Tofoni (“Poculum”, Porto Sant’Elpidio).
A tirare le somme della fiera più importante nel panorama calzaturiero internazionale è Gianluca
Mecozzi, il Presidente provinciale di CNA Federmoda, a partire dal periodo in cui il Micam è stato
programmato: “Riguardo questo aspetto le polemiche sono state molte, ma ad oggi possiamo dire che
l’anticipazione di qualche giorno della fiera ha finito per rivelarsi utile: in questo modo – prosegue
Mecozzi – possiamo organizzare in modo più dinamico la messa a punto dei prototipi e la
produzione delle commesse. Rientrare in azienda con una serie di ordini già il 3 settembre ci
permette inoltre di essere più puntuali nelle consegne e pronti ad eventuali riassortimenti durante la
stagione”.
La situazione politica europea ha determinato l’assenza, annunciata, dei clienti russi e ucraini:
“Nonostante l’allarmante pessimismo dell’andata e la mancanza di alcuni buyer – dice il Presidente
Federmoda – si è trattato di assenze non vincolanti per l’artigiano, che ha una clientela mirata e
comunque variegata e può contare su più mercati di riferimento. Questa fiera ha visto il grande
ritorno di cinesi e giapponesi, oltre che una forte presenza di buyer dal Nord Europa, un rapporto
senza dubbio significativo e da consolidare. E’ ovvio – conclude Mecozzi – che il mercato russo
riveste primaria importanza per tutto il distretto e che questa difficile situazione desta allarme e
preoccupazione anche per le ripercussioni sui conto terzisti e chi opera con i semilavorati”.
Paolo Silenzi, Presidente provinciale CNA Fermo torna a battere sul tasto del sostegno governativo
al distretto e al mondo artigiano: “La presenza al Micam ha portato modesti risultati se pur
incoraggianti, segno che un modo diverso di pensare e commercializzare il prodotto, più concettuale
e mirato, unito all’ottimizzazione della produzione, iniziano a dare i primi frutti , anche e soprattutto
grazie al supporto delle istituzioni, come Regione e Camera di Commercio, e al lavoro delle
associazioni di categoria come la CNA. Chi manca all’appello è sempre il Governo centrale: accesso
al credito ancora difficoltoso e limitato, nessun alleggerimento delle procedure, sostegno
all’internazionalizzazione a cui non viene abbinato un fattore fondamentale come la
defiscalizzazione. Per non parlare del costo del lavoro: è chiaro che sgravi e agevolazioni ci
permetterebbero ottimizzare il prezzo del prodotto, essere più competitivi e, cosa non da poco, far
rientrare in Italia tante commesse al momento ancora delocalizzate”.