SANITA’ MARCHE: SETTE MILIONI DI ULTERIORI TAGLI ALLA SPESA DEL PERSONALE
Il nostro Servizio sanitario regionale non può reggere, in assenza di una reale riorganizzazione
del sistema, un ulteriore taglio alla spesa del personale dopo le manovre finanziarie di
contenimento dell’ultimo triennio che hanno determinato una significativa diminuzione di operatori
sanitari.
La stessa Regione Marche, con la sottoscrizione in data 17 febbraio u.s. del “Protocollo
programmatico relativo al processo di riorganizzazione in campo sanitario e socio-sanitario”,
ha ammesso che i tagli operati sui livelli occupazionali e sulla spesa del personale sono stati
significativi.
Nel solo confronto 2011 – 2012 le Marche hanno registrato in un anno una perdita di 491 figure
professionali (dato ufficiale e certificato). La perdita complessiva nel triennio 2011 – 2013 si attesta
su circa 1.500 operatori.
Un ulteriore manovra sulla spesa del personale avrà conseguenze dirette sui cittadini marchigiani
in quanto determinerà inevitabilmente un peggioramento sui versanti della qualità e della quantità
di servizi e prestazioni con rischi concreti sul piano occupazionale per i lavoratori della sanità
marchigiana soprattutto per i lavoratori precari.
Nonostante le pesanti manovre operate sulla spesa del personale negli ultimi anni la nostra
Regione non è si ancora allineata a quanto imposto dalla normativa statale che vorrebbe
l’adeguamento ai livelli di spesa del personale al valore 2004 ridotto del 1,4%.
Per raggiungere tale vincolo, la Regione Marche dovrebbe procedere ad ulteriori tagli sulla
spesa del personale per più di sette milioni di euro (7.294.000 euro).
Alla Regione Marche chiediamo di rispettare gli impegni assunti con il “protocollo” sottoscritto in
data 17 febbraio u.s. con CGIL CISL UIL (copertura del turn over e dei posti vacanti, proroga dei
contratti di lavoro a termine, stabilizzazione del personale precario) avvalendosi della possibilità
offerta dal Nuovo Patto per la Salute 2014 – 2016 (art. 22 dell’intesa Governo Regioni) che
rinvia il raggiungimento del vincolo di contenimento della spesa attraverso un percorso
graduale fino al 2020.
Questa opportunità va colta dalla Regione in quanto offre un ampio margine di manovra per
assicurare le risposte che gli operatori della sanità marchigiana si aspettano, a partire dai lavoratori
precari.
Operatori che fra l’altro vedono le loro retribuzioni bloccate ai valori del 2009 causa il mancato
rinnovo del contratto nazionale di lavoro e con la prospettiva di ulteriore proroga del blocco a tutto
il 2015 come annunciato in queste ore dal Ministro Madia.