A Jesi grande adesione del ristoratori e dei bar per i menù ed cocktails ispirati all’opera Tosca
Un cast internazionale con il soprano greco Dimitra Theodossiou nel ruolo di Tosca, il tenore spagnolo
Alejandro Roy (Cavaradossi) e il baritono americano Thomas Hall (Scarpia) per l’opera “Tosca” di Puccini
diretta da Antonio PIrolli e con la regia di Massimo Gasparon, al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 7 e
domenica 9 novembre (anteprima giovani il 5 novembre) in una nuova produzione per la 47^ Stagione
Lirica di Tradizione a cura della Fondazione Pergolesi Spontini.
Prosegue la 47^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi a cura della Fondazione Pergolesi
Spontini, che ha preso il via il 4 e 5 ottobre con il “Don Giovanni” di Mozart per la regia di Graham Vick.
Venerdì 7 novembre alle ore 20,30 e domenica 9 alle ore 16 (anteprima giovani mercoledì 5 novembre
alle ore 17), va in scena la “Tosca” di Giacomo Puccini, nella nuova produzione della Fondazione Pergolesi
Spontini in coproduzione con Teatro dell’Aquila di Fermo. L’opera viene proposta nell’allestimento
originario realizzato in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Sferisterio Opera Festival di
Macerata, Teatri S.p.A. di Treviso – Società Strumentale della Fondazione Cassamarca. Dal 1911, dove ha
debuttato per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Pergolesi, l’opera è stata rappresentata a Jesi
altre 14 volte.
Antonio Pirolli – già direttore del Teatro di Ankara dal 1995 al 2001 e dal 2002 direttore del Teatro
d’Opera di Istanbul – dirige la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana ed il Coro Lirico Marchigiano “V.
Bellini” (maestro del coro è Carlo Morganti). Regia scene e scene e costumi sono del veneziano Massimo
Gasparon. Nel cast grandi interpreti delle scene liriche internazionali; nel ruolo di Tosca, che ha debuttato
recentemente a Lecce, è il soprano greco Dimitra Theodossiou, considerata come uno dei più importanti
soprani a livello internazionale per le straordinarie peculiarità vocali e una forza espressiva fuori del
comune che le hanno consentito di imporsi come interprete ideale del grande repertorio Verdiano e del
Belcanto “drammatico”; il tenore spagnolo Alejandro Roy torna a Jesi nel ruolo di Mario Cavaradossi,
già interpretato con successo nel 2008; il baritono americano Thomas Hall interpreta il Barone Scarpia.
Completano il cast il basso Fabrizio Beggi (Angelotti), il tenore Saverio Pugliese (Spoletta), il baritono Paolo
Orecchia (Sagrestano), il basso-baritono di origine anconetana Giacomo Medici (Sciarrone), ed il basso
Gianni Paci (un carceriere). Ilaria Frenquelli è il Pastorello.
Da segnalare la presenza del Coro dei Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata e del Coro di voci
bianche Scuola Musicale “G.B. Pergolesi” di Jesi.
L’opera “è ambientata in una Roma trionfante e tetra, decadente e splendente allo stesso tempo. Ho rivisto
la Roma del Caravaggio con i suoi chiaroscuri di forte drammaticità; la Roma del Bernini e del Borromini,
marmorea e funebre”. Così racconta Massimo Gasparon, regista, scenografo e costumista, che spiega:
“Puccini pretende l’unità di luogo, di tempo e di azione per coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine e
come in un thriller tra i più riusciti sa bene che non deve mai risultare prolisso, soprattutto nel finale. La
vera arte non deve mai apparire tale e Puccini ha la geniale capacità di presentare ogni situazione musicale
come inevitabile, naturale e spontanea, mentre ne controlla i registri con maestria assoluta. Ho cercato
di procedere allo stesso modo: unità di luogo e di tempo attraverso una scenografia unica e tripla che
da chiesa si trasforma in palazzo e poi in carcere, senza soluzione di continuità, per richiamare anche la
skené greca che con la sua tripartizione sintetizzava ed evocava ogni luogo e ogni situazione della vicenda.
I colori scelti sono quelli del Bernini, del marmo portoro nero screziato di venature dorate, ai capitelli e
alle trabeazioni in marmo giallo antico, funebri e splendenti nella loro aulicità. I costumi seguono la rigida
aulicità di David attraverso l’uso del bianco e del nero, dei velluti verde scuro e le feluche di napoleonica
memoria”. Infine, “è fondamentale non limitare i caratteri dei principali personaggi alla tradizione, quanto
invece renderli funzionali all’azione e al racconto: Scarpia non è solamente un sadico impunito che si diverte
torturando e ricattando altri esseri umani. La stessa Tosca in alcuni momenti nel secondo atto giunge quasi
a provare una perversa attrazione verso l’assoluta dissolutezza emozionale di Scarpia. E’ il fascino sottile ed
inevitabile della violenza e dell’odio”.
La 47^ stagione lirica di Jesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, dei Soci Fondatori (Regione Marche, Comune di Jesi, Comune di Maiolati
Spontini), dei Partecipanti Aderenti (Comuni di Monsano, Montecarotto, San Marcello), del Partecipante
Sostenitore (Camera di Commercio di Ancona), dei Fondatori Sostenitori (Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo
Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia), ed il patrocinio del Consiglio Regionale delle
Marche. Sponsor principale è Banca Marche.
Ufficio stampa Fondazione Pergolesi Spontini:
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