Nella barcolla, ma non molla
Il Sindaco Brambatti non è dell’idea di dichiarare il fallimento dell’esperienza amministrativa. Si arrocca, pretende summit, chiarimenti, verifiche in quanto è consapevole dello scarso spessore politico dei suoi antagonisti, soprattutto interni. D’altro canto oltre a non esserci alternativa alcuna, il meglio in termini di qualità culturali e amministrative questa giunta lo ha dato in passato con personaggi oggi fortemente critici e da tempo all’opposizione. Mal gliene incolse alla Brambatti di mettersi in contrasto con Calcinaro, una delle poche teste pensanti passate per viale Mazzini. Oggi il fronte dei critici è folto e variegato, ma il Sindaco deve soprattutto guardarsi dagli ascari del suo stesso partito e dei loro sponsor politici. Dalle strategie dei personaggi che si muovono alle loro spalle e del pacchetto di mischia che riescono a mettere insieme dipenderanno le sorti dell’amministrazione. Devono prima individuare una alternativa valida e credibile, il Pd potrebbe ancora spuntarla in una competizione elettorale, complice un centro destra poco alternativo e poco coeso, ma a che prezzo? Intanto il Sindaco deve prendere atto che tutto questo movimentismo nuoce all’azione amministrativa, nuoce alla produttiva di una giunta mai stata capace di realizzare cose in fretta e bene, la vicenda delle sede dei vigili è emblematica, il piano particolareggiato di Marina Palmense, la macchina amministrativa priva di un coordinamento serio, le tante vicende legate all’urbanistica, dove non è dato sapere quanto ci sia di vero o falso in quello che con grandi enfasi hanno scritto i giornali. Le dismissioni del patrimonio mai avviate concretamente, la trattativa per la cessione della Casina delle Rose finita in un binario morto, complice l’ostinazione del sindaco a scegliere un metodo inutile e sbagliato. Ora la Brambatti resiste, ma a che scopo? Faccia un esame del suo operato, tracci un bilancio, vedrà che non ci sono grandi segni positivi, colpa anche di scelte ala ribasso, quando i parti abdicano al loro ruolo e a questi si sostituiscono i gruppi, le famiglie, i “circoli”, non più in grado di selezionare una autentica classe dirigente. Fermo comunque aspetta come sempre, che qualcuno si accorga delle cose urgenti da fare.