Nuovo Catasto, quali scenari?
L’appuntamento è per il 20 Febbraio, Consiglio dei Ministri con un’agenda da far tremare i polsi. Il Premier ha in animo di portare a compimento tutti i decreti attuativi pendenti in materia di fiscalità, tra questi la seconda parte della riforma del Catasto. In questo provvedimento allo studio dei tecnici è contenuto il nuovo sistema di classamento delle case attraverso un complesso algoritmo che dovrebbe avvicinare il valore degli immobili ai valori di marcato. Il provvedimento in preparazione oltre a superare il vecchio e obsoleto sistema delle rendite catastali casserà la scempiaggine frettolosa e penalizzante del governo Monti che aveva inteso adeguare il valore degli immobili applicando un moltiplicatore pari a 160 alle rendite stesse. La nuova classazione degli immobili dovrebbe prevedere due grandi categorie di immobili, nella prima tutti gli immobili ad uso abitativo e ufficio, con una sottodivisione in otto macro categorie e una seconda per gli immobili ad uso speciale, capannoni, opifici industriali , ospedali ed altri. L’operazione prevede tempi piuttosto lunghi, dai tre ai cinque anni, sarà necessario individuare le zone omogene nel Paese ed effettuare le rilevazioni utili alla individuazione dei valori medi degli immobili. Qui il nodo è il basso numero di compravendite in molte zone del Paese e quindi la difficoltà attraverso l’OMI di avere dati reali aderenti al mercato. Altro nodo da sciogliere la razionalizzazione delle imposte e l’armonizzazione con la Local tax che dovrebbe entrare in vigore entro l’anno, in sostanza si spera e si auspica che il Governo tenga conto della necessità di non far salire con la revisione delle rendite la tassazione sulla casa per evitare una nuova stagnazione del mercato e contemporaneamente soddisfi nella giusta misura le esigenze degli Enti locali.
ARES