Il milleproroghe resuscita il blocco degli sfratti
Sembra essersi sbloccato l’iter di conversione del decreto “Milleproroghe”. Dopo una maratona notturna, le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera hanno terminato l’esame del testo, che sbarcherà in Aula oggi alle 18.30.
Il Governo ha fatto sapere di essere intenzionato a porre la questione di fiducia, visti i tempi sempre più stretti. Tra i punti salienti, da segnalare il blocco dell’aumento dei contributi per i lavoratori autonomi della gestione separata, tema molto sentito dalla categoria: l’aliquota sarebbe dovuta salire quest’anno dal 27,72 al 30,72 per cento, invece resterà allo stesso livello per poi crescere al 28,72 nel 2016 e al 29,72 l’anno successivo. Ad una platea simile si rivolge la proroga del regime dei minimi IVA, che coesisterà con il nuovo regime per tutto il 2015. I legislatori hanno inoltre deciso di non apportare modifiche alle norme e alle competenze in materia di frequenze televisive. Dunque, non ci sarà un ritorno dei canoni ai livelli del 2013, né il passaggio di competenze sui canoni dall’Agicom al Ministero dello Sviluppo. Una buona notizia per Mediaset e Rai, che potrebbero pagare meno l’affitto delle frequenze anche se, secondo fonti, la tematica potrebbe essere riproposta in un altro provvedimento in via di approvazione, per esempio del decreto sulle banche.
Prevista inoltre una “mini proroga” per 4 mesi del blocco degli sfratti e il blocco delle sanzioni alle Regioni che non hanno rispettato il Patto di Stabilità interno anche nel 2014. Strada spianata anche alla proposta di riaprire i termini di rateazione delle cartelle Equitalia e alla proroga di due anni degli incentivi per il rientro in Italia dei “cervelli”. Come detto, i tempi sono stretti: il decreto deve essere convertito entro il 3 marzo. Manca anche il secondo passaggio al Senato.