Tasse sugli immobili a 42,1 miliardi
Nel 2014 il gettito fiscale proveniente dagli immobili ha toccato quota 42,1 miliardi in crescita rispetto ai 38,3 dell’anno precedente (quando non si pagava imposta sull’abitazione principale), ma in leggero calo rispetto ai 42,3 del 2012. A livello internazionale il prelievo immobiliare nel nostro Paese risulta più basso di quello di Paesi come Giappone, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Ma per l’Imu è stato stimato un tax gap, (ovvero una differenza tra gettito teorico e gettito effettivo, molto approssimativamente una misura dell’evasione fiscale) pari a 4,2 miliardi, il 18,4 per cento del gettito teorico.
La fotografia del settore l’hanno scattata Dipartimento delle Finanze e Agenzia delle Entrate nel volume “Gli immobili in Italia”. L’analisi della ricchezza e delle imposte che ruotano intorno al mattone è molto dettagliata: parte dalla descrizione di una realtà consolidata, con quasi 63 milioni di immobili e il 76,6 per cento delle famiglie che vivono in case di loro proprietà, per arrivare a scandagliare le distorsioni che caratterizzano l’attuale assetto normative, che dovranno essere affrontate in modo sostanziale con la riforma del catasto.
Nel 2012 il patrimonio immobiliare residenziale valeva complessivamente 6.574,9 miliardi di euro, con un leggerissimo calo rispetto all’anno precedente. Il valore medio di un’abitazione era pari a 181 mila euro. A Roma la media supera i 380 mila euro, e si arriva a 800 mila nelle zone più pregiate, per un patrimonio totale di 534 miliardi.