Fermo tra palude e primarie
Uscire dalla crisi profonda e dalle spaccature procurate dall’ultima esperienza amministrativa a Fermo non è gioco facile. In questi giorni timidamente alcuni esponenti politici stanno saggiando il terreno, con cautela visti gli ostacoli e le non poche insidie sulla strada di una soluzione ampiamente condivisa per far uscire la città dallo squallore e dalla marginalità. Per primo ci ha provato rastelli con umiltà e saggezza proponendo cose ragionevoli e un primo passo per riannodare fili se non proprio spezzati certo non utili a reggere l’urto di una coalizione. Rastelli mette al centro le persone non perché i programmi non abbiano prevalenza e valore, ma perché in questo contesto e con quello che è accaduto fino ad ora se prescindiamo dalle persone siamo persi. Nel giro di pochi giorni ci prova Bagalini del Pd con la promessa di primarie per scegliere i candidati e forse anche il primo cittadino. Bene, se non fosse che purtroppo le primarie, come ampiamente dimostrato in questo Paese servono a poco, in particolare se manca il materiale umano o questo è poco adatto allo scopo. Il Pd purtroppo da diverso tempo e a causa della selezione della classe dirigente non azzecca più tanto facilmente i candidati e neppure le figure dei sindaci. Si dirà la politica è cambiata, non esistono quasi più i partiti intesi come mediatori di istanze e stanze di compensazione, vero, ma non esistono più i partiti come palestre di allenamento politico. Oggi, e la crisi amministrativa di Fermo lo ha dimostrato ampiamente siamo all’improvvisazione, all’assenza di strategia, alla mancanza di piani alternativi, alla rottura traumatica tra partito e amministratori, addirittura un sindaco che non si riconosce più nel proprio partito. Anno zero. Con la destra frammentata e priva di elementi capaci e carismatici è improbabile un risultato elettorale spendibile, i civici potrebbero trovare un minimo comune denominatore, ma dovrebbero essere capaci di contaminarsi ed andare oltre certi steccati per dare consistenza e visibilità ad un nuovo progetto politico per la città. Ci sono in giro persone capaci, e sottolineiamo persone, quando spesso i partiti cercano figure aliene, meteore prestate alla politica, senza che la politica abbiano mai praticato, con l’intento di gestire la cosa amministrativa come gestirebbero una classe di alunni o una lezione di ginnastica. Le prove in questi anni sono sotto gli occhi di tutti, basta fare un giro in città e fuori per vederne ancora i frutti. Quindi all’opera, senza pregiudizi, avanti i migliori, i capaci, gli entusiasti, i volenterosi, decisi a lavorare per la città, per il suo territorio e per il suo riscatto.
ARES