Primarie Regione a tre: Ceriscioli, Donini, Marcolini
Domenica primo marzo il centrosinistra sceglie con le primarie il suo candidato presidente della Regione. A sfidarsi sono in tre, due Ds storici, l’ex sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e l’attuale assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini, e Ninel Donini dell’Idv. Pd, Verdi, Psi, Idv, Centro Democratico i partiti della coalizione. Si vota dalle 8 alle 22 in 309 seggi. Oggi ultimo giorno di campagna elettorale.
Sullo sfondo, le manovre attorno al governatore uscente Gian Mario Spacca, eletto con il sostegno del Pd ma ora in rotta con i Dem: ha fondato Marche 2020-Partito delle Marche e lavora ad un’alleanza con Area Popolare, nonostante i mal di pancia dentro l’Udc.
Quarantanove anni, insegnante di matematica, il vice presidente nazionale del Pd Matteo Ricci come king maker e molti sindaci in ‘sala macchine’, Luca Ceriscioli si presenta come ”il sindaco delle Marche”, e promette ”meno burocrazia, una svolta nel sistema sanitario regionale, nuove opportunità di sviluppo e utilizzando in maniera strategica il miliardo e 200 milioni di fondi europei destinati alle Marche”.
Pietro Marcolini, 63 anni, docente universitario e collaboratore dell’Ocse, è stato per due legislature l’uomo dei conti in Regione. Ha dalla sua il sostegno di Alessia Morani, vari altri parlamentari renziani, e dell’area culturale che ruota attorno a Symbola. Pensa che ”uscire dalla crisi sia un orizzonte possibile (l’ottimismo tenace è nel Dna di questa terra)”, investendo in innovazione e nell’integrazione di cultura-ambiente-turismo ”per fare le Marche più belle”.
Ninel Donini vorrebbe una Regione che dia finalmente spazio al ”punto di vista delle donne”.
In 20 giorni di campagna elettorale i due candidati Pd hanno girato ogni angolo delle Marche in 70-80 incontri pubblici a testa. Il vero timore di entrambi è infatti l’astensionismo, che potrebbe aver trovato una ragione in più nella maxi inchiesta della procura di Ancona sulle spese del consiglio regionale. Marcolini, Ceriscioli e la Donini (ex consigliere) non sono indagati, ma le notizie su 1,2 milioni di euro di rimborsi ‘allegri’ in tutti i gruppi consiliari non aiutano. Domenica si vota dalle 8 alle 22 in 309 seggi. I candidati hanno annunciato che non faranno ricorsi in caso di sconfitta, e che il perdente non diventerà assessore del vincitore. ”Nelle Marche non vedrete il film della Liguria” assicurano.