Il neo cardinale Menichelli festeggiato a San Severino
“Lunga vita e shalom al nostro carissimo cardinale”. Questo il messaggio che la scrittrice di origine ebraica Frida Di Segni Russi, cittadina onoraria di San Severino Marche, ha inviato al sindaco Cesare Martini, in vista della grande festa d’accoglienza che domani, domenica 8 marzo, l’Arcidiocesi e il Comune hanno organizzato in onore di mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona Osimo e nato a San Severino, dopo la sua nomina a cardinale.
Frida Di Segni Russi, sorella del rabbino capo di Roma
Riccardo Di Segni, insieme al fratello Elio trascorse, fra il
1943 e il 1944, alcuni mesi da rifugiata a Serripola di San
Severino Marche per sfuggire alle persecuzioni razziali, insieme
al padre Mosè Mario Di Segni, tenente medico della Croce Rossa
Italiana e partigiano medaglia d’argento al valor militare, e
alla mamma Pina Dascali Roth. Nella piccola frazione i Di Segni
trovarono un nascondiglio a casa del farmacista Giulio
Strampelli. Nel cortile del casolare Frida e il fratello Elio
(all’epoca di 6 e 3 anni) trascorsero intere giornate giocando
con quello che sarebbe diventato poi il cardinale Menichelli. I
Di Segni non potranno prendere parte alla cerimonia che
accoglierà di nuovo a San Severino Marche il porporato, con il
quale comunque hanno un forte legame. Varie le iniziative
previste, tra la quali la consegna delle chiavi della città al
card. Manichelli.