Ancona si ripropone il tema dei dehors
ANCONA – Dehors, subito un incontro dell’Amministrazione con i nuovi dirigenti della Soprintendenza per trovare una soluzione che permetta di installare tavolini e sedie davanti alla fontana delle 13 Cannelle prima del 15 aprile. E’ la richiesta unanime degli esercenti e delle associazioni di categoria, dopo che il soprintendente Stefano Gizzi ha lasciato la città con l’ultimo “no” ai gazebo.
«Appena arriverà il nuovo Soprintendente – dice Simone Boari, titolare “Cremeria Rosa” – desideriamo che il sindaco chieda immediatamente un incontro per risolvere una volta per tutte la questione. E’ un bene che Gizzi sia andato via perché ha fatto solo provvedimenti contro la città. Speriamo ora di aprire una nuova pagina e che i nuovi dirigenti abbiano più comprensione verso noi commercianti». Anche Massimo Lampa, titolare “Trattoria alle 13 Cannelle”, chiede che «il Comune e la Soprintendenza lavorino insieme da subito» affinché sia possibile «tenere i dehors uno o due mesi in più» rispetto al periodo consentito. Ovvero dal 15 aprile al 15 ottobre.
Gli esercenti sperano che il nuovo soprintendente che a breve sarà nominato e il nuovo segretario regionale Giorgia Muratori, che si è insediata da alcuni giorni ad Ancona, la pensino diversamente da Gizzi. Quest’ultimo dalla prossima settimana ricoprirà la sua carica a Perugia, ma prima di uscire di scena si è pronunciato definitivamente sulla vicenda: il vincolo di tutela indiretta non potrà essere modificato, né sarà possibile estendere di qualche mese la presenza dei gazebo, perché le motivazioni presentate dal Comune non sono sufficienti per avviare la modifica.
«Tutta questa vicenda non ha penalizzato solo i commercianti – denuncia Giancarlo Gioacchini, vicepresidente Confesercenti – ma l’intera città. I tavolini e le sedie fuori dai locali contribuiscono a rendere accogliente una città e spero che i due enti si incontrino subito e intavolino un ragionamento serio e responsabile. Dopo un anno di continue accuse tra le parti, deve aprirsi un tempo nuovo».