La costa fanese dissestata chiede aiuto a Di Pietro
FANO (Pesaro e Urbino) – «Caro Antonio». Comincia con un tono di familiarità la lettera con cui il portavoce del comitato Le Brecce, Mauro Ginesi, chiede l’aiuto di Antonio Di Pietro, ex ministro e a suo tempo magistrato simbolo dell’inchiesta Mani Pulite.
La nuova iniziativa punta, con una metafora in tema, a «smuovere le acque» intorno al dissesto provocato dall’erosione marina lungo il tratto di costa fanese tra via Ruggeri, di nuovo chiusa al traffico durante le festività pasquali, e via Fratelli Zuccari. «Ti chiedo – scrive Ginesi a Di Pietro – se possiamo avvalerci della tua consulenza. Noi cittadini del comitato siamo ormai disperati, non sappiamo più che cosa fare. Mi farebbe piacere se riuscissi a trascorrere una giornata a Fano per prendere visione di quanto sta accadendo». Ginesi segnala ancora una volta il problema delle scogliere inefficaci, aggiungendo di sentirsi «impotente nel riscontrare che una quantità enorme di denaro pubblico è finito in mare senza procurare il minimo di beneficio e la storia prosegue da ben quarant’anni». Ginesi ricorda Di Pietro a Fano, alcuni anni fa alla cerimonia inaugurale di uno Yacht Festival. Più che quella esperienza come ministro, però, al comitato interessa la conoscenza diretta della giustizia italiana, maturata dallo stesso Di Pietro durante gli anni delle indagini alla Procura milanese.