MASSIMO ROSSI – RESOCONTO ASSEMBLEA GIROLA
Introdotto da Elmo Tappatà, che voluto evidenziare l’entusiasmo e l’energia di Massimo Rossi (“La persona giusta per Fermo, perché l’unico capace di portare un vero cambiamento”), l’assemblea pubblica all’interno del Centro Sociale del quartiere Girola ha ripercorso i tratti essenziali delle due precedenti iniziative elettorali del candidato sostenuto dalle liste L’Altra Fermo e Fermo Migliore.
Accanto a Paola Simonelli, che ha moderato gli interventi dei cittadini presenti, Rossi ha spiegato i motivi del fallimento di un modello economico e sociale. “Una situazione complessa, di crisi profonda, unita alla spregiudicatezza con la quale si gestiscono gli interessi privati attraverso la cosa pubblica, hanno allontanato sempre più le persone dalla politica. Ma mi domando e vi domando: dobbiamo rassegnarci veramente a tutto questo? A me capita di vedere quotidianamente una parte della società che trova importante dare il meglio di sé per gli altri, ed è proprio da qui che dobbiamo ripartire, per creare orizzonti e pratiche nuove. Noi proponiamo cambiamenti sostanziali, le nostre non sono parole lanciate all’ultimo minuto, ma dettate da conoscenza e competenza”.
Sulla campagna elettorale in corso il giudizio è inequivocabile: “Le candidature emerse danno il senso di uno smarrimento, senza progettualità, senza una visione per affrontare le sfide. Ma giorno dopo giorno, incontro dopo incontro, si capisce che il nostro progetto può ridare speranza e ricostruire la fiducia. Grottammare, la città che mi ha adottato, all’epoca viveva una situazione analoga. Cosa è successo? Niente di straordinario, ma solo un confronto costante e formalizzato, con regole precise attraverso le quali l’Amministrazione si è impegnata a fare un ciclo di assemblee per la creazione di un bilancio partecipato, con votazioni quartiere per quartiere. Perché un amministratore deve essere il garante di questo percorso democratico”.
Un passaggio importante Rossi lo ha voluto dedicare al tema dell’agricoltura. “I nostri saperi possono darci la possibilità di costruire un nuovo modello. Ecco perché penso ad un’agricoltura integrata con cultura, turismo e inclusione sociale, per un settore che dovrà assorbire una quota maggiore della nostra economia. Un’agricoltura che sempre di più comunica una valenza etica e che si fa carico di un’educazione al consumo e all’alimentazione, per un percorso che porterà i suoi frutti anche in termini di benessere. Serve, quindi, una modalità di rapporto con l’agricoltura che dia forza a nuove esperienze. Penso alla filiera corta, attivata con l’allora Provincia di Ascoli Piceno, attraverso la quale abbiamo creato una piattaforma con oltre 250 aziende”.
Una svolta possibile, quindi, anche attraverso il reperimento di fondi comunitari specifici. “Occorre individuare prodotti, vocazioni e inserirli in un progetto integrato, capace di creare nuove condizioni occupazionali. Ma per fare questo è fondamentale una città animata da una visione che veda protagonisti i cittadini. E io sono consapevole, perché l’ho già dimostrato, che si può anche sconfiggere la burocrazia, creando un vero e proprio corto circuito”.
Anche sugli interrogativi legati alla riconversione dell’ex Sadam, emerge una posizione quantomai chiara e lineare. “Le aziende locali, salvo le più grandi, non hanno le risorse per fare vera innovazione, quella sana. E quindi si può creare un luogo che accolga tutte queste istanze, proprio all’interno di quell’area”.
Fermo, i suoi cittadini ed un grande progetto. “Questa è una città che fa parte di me, mi sono speso e mi ci spendo ogni giorno e penso che proprio qui si possa creare un luogo per un diverso tipo di politica. Perciò non votateci e basta, ma credete nel nostro progetto. Oggi la politica si è trasformata in potere e c’è bisogno di un’alternativa radicale. Noi non siamo intenzionati ad apparentarci con nessuno, non per settarismo ma perché non ci sono le condizioni per lavorare con chi è animato soltanto dalla ricerca di potere per interessi particolari, non capendo cosa significa e cosa comporta amministrare una città meravigliosa come questa”.
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