Le misure urgenti per rilanciare il settore immobiliare e l’economia del nostro Paese
Confabitare scrive a Matteo Renzi e al Ministro Padoan
Sviluppare il mercato dell’affitto e contrastare la crisi del settore del mercato
immobiliare, incentivare l’attività edilizia, soprattutto nel settore del recupero
e delle ristrutturazioni sono i principali obiettivi da raggiungere per il generale
rilancio dell’economia del nostro Paese, per cui è necessario prendere
provvedimenti per attuare una fiscalità non vessatoria per il settore
immobiliare, e “per questo Confabitare – ha dichiarato Alberto Zanni,
presidente nazionale della associazione proprietari immobiliari- si è fatta
portavoce di tali esigenze in una lettera che abbiamo inviato al Presidente
del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ed al Ministro dell’Economia
Padoan, nella quale abbiamo illustrato una serie di misure che il Governo
dovrebbe prendere per ottenere a breve effetti concreti e reali benefici sulla
nostra economia e per rilanciare tutto il comparto immobiliare”.
Queste le principali proposte di Confabitare:
Capitolo IMU-TASI:
L’associazione, ha combattuto una battaglia durissima contro l’imposta
introdotta dal Governo Monti.
La tassazione Imu-Tasi è diventata troppo complicata. Le varie e differenti
delibere comunali stanno creando una torre di babele che disorienta i
contribuenti. Ogni comune ha le proprie particolarità che generano anche una
diversa considerevole tassazione in funzione dell’ubicazione dell’immobile e
ciò non è certo sinonimo di equità fiscale.
Sarebbe opportuno prevedere una normativa uguale per tutto il territorio
nazionale che tutelasse quelle realtà comuni a tutti i contribuenti come ad
esempio la concessione del proprio immobile ad uso gratuito ad un proprio
familiare. Oggi la tutela di queste situazioni così ricorrenti è rimessa alla
sensibilità dei singoli comuni, che possono prevederla rispettando paletti
stringenti. Alla luce delle suddette considerazioni si propone, quindi, di
prevedere un’unica aliquota nazionale di base per gli immobili abitativi e per
quelli non abitativi e un’aliquota intermedia per gli immobili oggetto di
contratto di locazione concordato. Nella proposta suddetta si uniformerebbe
la tassazione Imu a livello nazionale e si agevolerebbero i contratti
concordati.
Si propone inoltre di prevedere a livello nazionale il medesimo trattamento
previsto per l’immobile in cui il contribuente dimora e risiede (esenzione Imu)
a quello dato in godimento ai parenti entro il terzo grado.Si eviterebbe in tal
modo di penalizzare quei contribuenti che hanno comprato un immobile non
come investimento ma solo per problematiche puramente familiari.
Aver previsto l’abolizione dell’Imu sulla prima casa per poi stabilire che la
Tasi non possa essere più alta dell’Imu pagata per la prima casa nel 2012
rende evidente il fatto che il nuovo tributo Tasi è solo formalmente collegato
ai servizi comunali, ma in realtà ha una natura patrimoniale,considerando
anche che la sua base imponibile è uguale a quella dell’Imu. Si propone
quindi di stabilire l’esenzione della Tasi per gli immobili prima casa evitando
in tal modo la reintroduzione camuffata dell’Imu sulla stessa.
Sempre in tema di Tasi riteniamo corretto che venga reintrodotto l’obbligo da
parte dei Comuni di inviare ai contribuenti l’importo da pagare a tale titolo
così come promesso dalla legge di stabilità che oggi invece rappresenta solo
una opportunità per i Comuni stessi. L’autoliquidazione ora prevista in capo ai
contribuenti del conteggio Tasi obbliga la maggior parte degli stessi a
rivolgersi ad intermediari con un evidente aggravio di costi di gestione del
proprio patrimonio immobiliare.
Deduzione Irpef per i canoni di locazione:
In caso di tassazione “ordinaria” dei canoni di locazione Confabitare propone
di riportare la percentuale di deduzione forfettaria alle aliquote previste prima
della riforma del lavoro varata nel 2012, cioè il 15% e il 40,5%
rispettivamente per i canoni ordinari e per quelli concordati.
Detrazione spese per i lavori di ristrutturazione edilizia (attualmente
50%) e per l’efficienza energetica degli edifici (ora al 65%):
Confabitare propone che si rendano tali agevolazioni a regime, senza
prevedere alcuna scadenza per consentire ai proprietari di preventivare gli
interventi e di estendere la possibilità di detrarre le spese per i lavori di
ristrutturazione edilizia anche agli immobili non abitativi.