Vertenza Whirlpoll approda il 9 al Mise
Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato il tavolo sulla vertenza Whirlpool per il 9 giugno. Ne dà notizia Andrea Cocco della Fim Cisl. Riprende così la trattativa sulla vertenza. La Whirlpool intanto ha confermato l’incontro indetto per il 28 maggio a Firenze con i sindacati, per proseguire il dialogo sul piano di ristrutturazione. ”Non si firma nulla senza il coinvolgimento di tutti, e di tutti i lavoratori”. Il segretario della Fiom Maurizio Landini ha preso parte al presidio dei lavoratori Indesit a Fabriano, contro il piano esuberi di Whirlpool. ”Whirlpool – ha detto – deve mettere sul tavolo tutto quello che vuole fare. La chiusura di None e Carinaro va rigettata. Di fronte a 500 mln di investimenti vogliamo capire quale piano c’è. Non si può dire investo qui e licenzio dall’altra parte”.
Landini è venuto a sostenere lo sciopero unitario di tre ore proclamato dalle Rsu di Fim, Fiom e Uilm degli stabilimenti di Melano, Albacina e delle sedi impiegatizie di Indesit. “Dobbiamo approfondire e fare una verifica a tutto campo su come si svolgeranno gli investimenti su ricerca e sviluppo – ha aggiunto -. È’ una partita difficile, complessa ma ancora aperta. Vedo la necessità di non lasciare all’azienda la possibilità di trattare direttamente territorialmente. Whirlpool deve trattare complessivamente tutti i temi, in modo da dare il giusto tono e livello a tutta la trattativa”. Secondo il leader della Fiom ”lotta e trattative devono andare di pari passo. Non voglio trovarmi davanti a situazioni di separazione tra gli stabilimenti. Nessuno deve fare il furbo. Se saremo convocati ci presenteremo con l’impegno che non si firma nulla senza il coinvolgimento di tutti e di tutti i lavoratori”.
E’ cominciato alle 11 lo sciopero di tre ore degli operai e impiegati Indesit di Fabriano contro il piano di ristrutturazione annunciato dalla Whirlpool, che prevede 2.060 esuberi, di cui circa 500 nel territorio, e la chiusura dell’impianto di Albacina. Fiom, Fim e Uilm danno vita ad un presidio davanti alla sede centrale di Indesit. In tarda mattinata è atteso anche l’arrivo del segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini.
“Dobbiamo entrare nel merito del piano Whirlpool, anche per contestare se ci sono cose che non ci piacciono, e questo non possiamo che farlo noi come organizzazione sindacale. Scusate la franchezza, io non ho nulla contro il Governo, ma non sempre il Governo fa quello che tu pensi sia giusto fare”. Così Maurizio Landini, leader della Fiom. A differenza delle altre sigle sindacali, la Fiom ha subito accettato la convocazione di Whirlpool per il 28 a Firenze, nonostante sul piano di ristrutturazione del gruppo in Italia sia aperto un tavolo istituzionale al Ministero dello sviluppo economico. La Fiom, ha spiegato Landini, vuole discutere ogni virgola della proposta Whirlpool, ”stabilimento per stabilimento, ufficio per ufficio”. ”Non banalizzo il piano – ha sottolineato – perché quando un’azienda ti dice che porta oltre 500 milioni di investimenti e che farà rientrare delle produzioni dall’estero, mentre altre produzioni andranno via, debbo vedere il piano complessivo”. È un progetto che può non piacere, “ma non possiamo permetterci di far saltare gli investimenti” se si vogliono rilanciare le produzioni industriali nel Paese. L’incontro del 28 del resto, ”non sarà un incontro risolutivo, ce ne saranno di altri. Non è uno spartiacque, sia che ci si vada tutti, o che qualcuno decida di non venire. Prendo atto delle posizioni di ciascuno, ma questo non rompe nulla: lo sciopero unitario (il 12 giugno ndr) si mantiene, e si mantengono tutte le iniziative unitarie. Tutto deve avvenire alla luce del sole”. Per la Fiom ”l’unità dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è un punto da preservare prima di ogni altra cosa”.