Decreto ad hoc del Cdm per Ilva e Fincantieri, agli altri chi ci pensa?
Via libera da parte del Consiglio dei ministri ad un unico decreto che, a quanto si apprende da fonti ministeriali, contiene le misure per impedire il blocco dell’altoforno 2 dell’Ilva e per sbloccare la aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, sequestrate dal tribunale di Gorizia.
Il decreto, sempre secondo quanto si apprende, dovrebbe essere pubblicato rapidamente in Gazzetta Ufficiale, forse già domani. Per quanto riguarda Fincantieri, il provvedimento fornisce l’interpretazione autentica della normativa in materia ambientale che consentirà di risolvere il problema sollevato dai magistrati di Gorizia (si chiarisce, cioè, che i depositi temporanei fatti sulla banchina del cantiere Fincantieri anzichè sulla nave sono legittimi).
Sul fronte dell’acciaieria di Taranto, invece, si è arrivati, dopo lunga valutazione tecnica che ha anche fatto slittare di parecchie ore la riunione del governo, a una formulazione che prevede che nei casi di aziende di rilevanza strategica nazionale sottoposti a provvedimenti cautelari da parte della magistratura, il provvedimento non impedisca la prosecuzione dell’attività d’impresa purchè l’azienda presenti in termini stringenti (probabilmente 30 giorni) un piano per l’adozione di misure aggiuntive in materia ad esempio di sicurezza del lavoro, d’intesa con l’autorità giudiziaria e sotto il controllo degli organi preposti (Inali, Vigili del fuoco, Asl). Misura, spiegano fonti ministeriali, che non lede in alcun modo il motivo per il quale il magistrato ha disposto il sequestro, ma che permetterà all’Ilva, nel caso specifico, di presentare istanza alla magistratura, con un piano integrativo di sicurezza, chiedendo dissequestro altoforno e la prosecuzione attività di impresa.
Tutto giusto e in linea con la necessaria salvaguardia di migliaia di posti di lavoro, ma ai tanti piccoli e medi imprenditori, vessati e costretti a chiudere da una burocrazia inetta e parassitaria, chi ci pensa? Ai tanti costretti a fare i conti con norme contradditorie e spesso in contrasto tra di loro, dove spesso sono in contrasto anche i pareri degli organi dello Stato, per questi non c’è nessuno che si occupi di loro, non fanno notizia, se non quando si tolgono la vita!