Cresce ancora la disoccupazione +44,2%
Disoccupazione ai massimi storici. Nonostante gli euforici annunci degli ultimi mesi sui nuovi contratti di lavoro, sui “benefici” effetti del Jobs Act la disoccupazione continua a crescere senza soluzione di continuità. Segno evidente che la “cura” se di cura si può parlare, per i provvedimenti senza costrutto dell’esecutivo, non sta dando frutti. Prima il flop, per non dire una vera e propria “truffa” ai danni dei giovani, della Garanzia Giovani, poi il Jobs Act con i suoi decreti delegati e le sirene trionfanti di Confindustria non hanno spostato l’asticella dal segno meno. Oggi siamo al 12,7% in generale mentre la disoccupazione giovanile sale al 44,2%. Come se non bastasse solo pochi giorni fa l’Fmi ha dichiarato in un report che il recupero dei posti di lavoro persi e il ritorno alla situazione precedente costerà all’Italia oltre 20 anni di sacrifici. In un Paese normale, quale l’Italia non è, il Ministro del lavoro si sarebbe dimesso, dopo essersi coperto di ridicolo per provvedimenti inutili o inutilizzabili, per frequentazioni a dir poco discutibili, ma soprattutto per manifesta incapacità. In Italia no. poletti resta indefesso al suo posto mentre il lavoro svanisce e metà del Paese è sull’orlo della povertà. Un’altra faccia di bronzo per non dire altro da iscrivere nel museo di questa Repubblica e di questo Governo che preferisce occuparsi di altro, Rai, riforma del senato in quanto utili e funzionali alle esigenze della politica del premier. Le promesse, le centinaia di promesse fatte, dalla cancellazione delle Provincie oramai al dissesto, alla cancellazione del Cnel vivo e vegeto, alla cancellazione delle prefetture, ai tagli di spesa, alla riforma della burocrazia parassitaria, non si sente più parlare e intanto è iniziato “l’autunno” del premier che ostenta sicurezza e sicumera, ma deve incassare qualche sconfitta e voti parlamentari contrari, che non lasciano presagire un facile futuro.
ARES