ANALISI SOCIO DEMOGRAFICA DEL MUTUATARIO
I segnali di ripartenza sul mercato del credito sono sempre più evidenti. Le prime avvisaglie di miglioramento si erano viste già dalla seconda metà del 2013, quando la contrazione dei volumi aveva cominciato a rallentare, ma è dal 2014 che si riscontrano le prime note di ottimismo. Il primo trimestre 2015 si è chiuso con un ulteriore aumento delle erogazioni, in corso da ben cinque trimestri consecutivi. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi notevoli a partire dalla fine della scorsa estate e ben superiori al 50% da Febbraio 2015.
La domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita da Luglio 2013 e la Banca Centrale Europea sta operando ormai da tempo per sostenere le erogazioni di finanziamenti sia alle famiglie sia per le imprese. Il settore però rimane condizionato dalla situazione economica e finanziaria del nostro Paese e dell’intera Eurozona, sarà perciò determinante l’andamento del mercato del lavoro e, di conseguenza, il clima di fiducia delle famiglie. L’offerta bancaria è in miglioramento, si registrano infatti riduzioni degli spread sui mutui destinati alla prima abitazione e con bassa percentuale di intervento sul valore dell’immobile. Le politiche di erogazione rimangono prudenziali; la qualità del portafoglio degli istituti è un fattore determinate che condiziona le scelte di erogazione.
In questo contesto risulta significativa l’analisi del mutuatario elaborata dal Gruppo Tecnocasa, che verterà sui primi sei mesi del 2015 e prenderà in esame parametri quali finalità dell’operazione, tipologia, durata e importo medio di mutuo di tutti coloro i quali hanno sottoscritto un finanziamento ipotecario attraverso le agenzie a marchio Kìron ed Epicas.
AREA DI PROVENIENZA
Nel nostro Paese vengono finanziati principalmente cittadini italiani, infatti l’87,5% dei mutui è stato erogato a persone di origine italiana. Meno del 10% è rappresentato da cittadini di altri Paesi del Vecchio Continente e il 2,7% da immigrati extra-europei, ma entrambe le percentuali sono in aumento rispetto al primo semestre 2014, seppur in modo molto lieve. Dai dati raccolti si evince che la maggior parte degli stranieri non europei proviene dall’America Centro-Meridionale, seguiti dagli africani e dagli asiatici.
Osservando la provenienza del mutuatario nell’ambito delle macroaree italiane e confrontando i risultati tra loro, si evince che gli istituti di credito tendono a finanziare i cittadini non italiani maggiormente nel Nord Italia (in particolare, emerge la quota di stranieri finanziati nel Nord-Est).
ETA’ ANAGRAFICA
L’età media di chi ha sottoscritto un mutuo nel primo semestre 2015 è 39,2 anni. L’analisi per fasce d’età mostra come sia la popolazione più giovane a fare un maggior ricorso al mutuo e, in generale, la percentuale decresce con l’aumentare dell’età. C’è una leggera preponderanza dei 35-44enni rispetto agli under 35: la prima fascia incide per il 37,8%, quella più giovane pesa invece il 36,9%.
Le aree nelle quali si accede al finanziamento in età più avanzata sono tendenzialmente quelle centro-meridionali: nel Sud si sfiorano i 40 anni, nell’Italia Centrale si raggiungono 40 anni e mezzo, mentre tra Sicilia e Sardegna si supera addirittura la barriera dei 41 anni. Nel Nord Italia, invece, si stipulano il mutuo in età più giovane, e comunque al di sotto della media nazionale: 38,7 anni nel Nord-Ovest, 37,8 anni nel Nord-Est.
Confrontando la classe d’età del mutuatario con la macroarea di riferimento, si nota come vi siano alcune differenze geografiche. Il Nord-Ovest e il Sud hanno un andamento sostanzialmente in linea con quanto riscontrato a livello nazionale, sebbene nella prima macroarea siano maggiormente gli under 35 ad aver sottoscritto un finanziamento (38,8%, mentre nel Sud Italia tale categoria incide per il 35,7%). Come evidenziato dall’età media, nel Nord-Est si accede al mutuo in età più giovane, infatti il 40,9% del totale è rappresentato da under 35 e il 39,8% da 35-44enni. La situazione è opposta nelle Isole, dove le fasce più mature incidono maggiormente: i 45-54enni pesano per il 21,9%, i 55-64enni per l’11,3% e gli over 65 sono il 2,8%. Rispetto al dato nazionale, nel Centro Italia si segnalano differenze più marcate nelle fasce 18-34 anni e 45-54 anni: la prima categoria incide per il 31,3% (a fronte del 36,9%), mentre la seconda raccoglie il 20,4% (in Italia il 16,7%, invece).
PROFESSIONE
Un ulteriore indice analizzato è quello relativo alla professione del mutuatario, da cui emerge che la sicurezza economica è tra gli elementi fondamentali richiesti dagli istituti di credito per erogare un finanziamento. Tale caratteristica identifica l’87,8% del campione, a fronte del 6,7% di chi ha un contratto di lavoro flessibile (tempo determinato o autonomo). L’83,9% è in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre i pensionati rappresentano il 3,9%.
La tendenza a finanziare redditi certi (dipendenti a tempo indeterminato e pensionati) è in linea alla media nazionale nelle regioni del Nord, dove arriva quasi al 90%. Il Sud Italia si caratterizza per una quota di finanziamento a lavoratori autonomi più alta tra tutte le macroaree (4,9%). Nelle Isole, invece, si riscontra la minor incidenza di dipendenti a tempo indeterminato (79,9%) e la maggiore percentuale di pensionati (7,4%).
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa