Poste ed Enel fanno calare il debito dello Stato
(Teleborsa) – L’IPO di Poste Italiane che ha riscosso grande successo sia fra i risparmiatori italiani sia fra gli investitori esteri, chiude una stagione d’oro per le privatizzazioni, che nel 2015 hanno visto un’impennata.
Il Tesoro incasserà un assegno di 3,4 miliardi dal collocamento del 34,7% del capitale, cui si aggiunge un altro 3,5% della Greenshoe. Queste risorse, assieme ai 2,2 miliardi di euro incassati a febbraio dal collocamento del 5,7% di Enel, andranno ad alimentare il Fondo ammortamento del debito pubblico, che ogni anno viene azzerato con il rimborso di parte del debito di 2.200 miliardi che l’Italia ha sulle spalle. Si stima che, includendo qualche centinaio di milioni di giacenze, le operazioni su Enel e Poste porteranno in dote al Fondo in questione circa 6 miliardi, da usare per ripagare parte del debito. Tale rimborso potrebbe avvenire con il rimborso anticipato di titoli di stato, che attualmente non conviene perché quotano “a premio”, oppure attraverso un rifinanziamento delle singole aste inferiore rispetto alla cifra che giunge a scadenza (opzione più economica per il Tesoro).