Porto di Ancona terminal di Rotterdam e crociere un passo avanti
ANCONA – Il porto di Ancona mette a segno due importanti novità in una sola giornata. Al mattino incassa 2,4 milioni per lo sviluppo dell’intermodalità dal ministero dei Trasporti per far diventare Ancona un terminale di Rotterdam nel trasporto di container su rotaia.
Nel pomeriggio in audizione alla commissione che deve decidere a
quali progetti possono andare i finanziamenti del piano Junker: Ancona
è giunta in finale con il progetto per la realizzazione del terminal
crociere oltre le mura di Fincantieri. Il ministero delle Infrastrutture
trasferirà all’Autorità portuale dorica 2,4 milioni per migliorare l’integrazione tra
porto e ferrovia. E Ancona si candida a diventare porto adriatico
leader dell’intermodalità, di fatto il terminale sull’Adriatico di Rotterdam.
La decisione assunta ieri dal dicastero al termine dell’incontro con i vertici dell’Authority, il presidente Rodolfo Giampieri ed il segretario generale Matteo Paroli. A cosa serviranno le risorse ministeriali? A prolungare il fascio di binari presenti nella nuova darsena. Ovvero a far arrivare la ferrovia direttamente in banchina, la 26 (e in futuro anche la 27), portando la linea ferrata ad una lunghezza di circa 550-600 metri (rispetto ai 400 già esistenti). Questo
significherà poter formare treni portacontainer più lunghi e farlo direttamente in banchina, vero e proprio terminal container. Insomma dalla nave al treno e poi via lungo la normale linea ferroviaria per arrivare a destinazione.
Un asso nella manica in più nella partita della competitività. L’efficienza
dell’intero ciclo di movimentazione e l’abbattimento dei costi dovrebbero incentivare gli armatori a preferire il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma, come avviene nei gradi porti nordeuropei.
«Proseguiamo così in maniera coerente e decisa con la nostra visione strategica di disporre delle infrastrutture che consentano efficacemente di spostare sempre più le merci dalla strada alla ferrovia – afferma il presidente Ap Giampieri -. soluzione indispensabile per accompagnare l’auspicata
crescita commerciale del porto nel rispetto della sostenibilità ambientale».
Chiusa la partita sugli investimenti per l’intermodalità, nel pomeriggio si è aperta quella sui finanziamenti del piano Junker, che mette a disposizione mutui a tasso agevolato, a cui possono accedere anche investitori privati, per la costruzione di strutture strategiche per il rilancio delle infrastrutture
portuali. E Ancona è arrivata alla fase finale di selezioni con il progetto
del nuovo terminal crociere oltre le mura di Fincantieri per l’approdo delle maxi navi oltre 300 metri. In fondo sono arrivati solo 4 porti, tra cui Ancona. Ieri ad analizzare disegni, piani economico-finanziari e impatto sociale del
progetto una commissione formata da ministero delle Infrastrutture, delle Finanze e Cassa depositi e prestiti. «Essere arrivati fin qui – spiega Giampieri – vuol dire che tanto il livello nazionale quanto l’Europa ritengo anche il progetto
del terminal crociere di Ancona concretamente realizzabile e in grado di essere fonte di sviluppo e ricchezza per il territorio».