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Servizi socio sanitari, no ad aumenti automatici delle rette senza aver prima

front4741688front7492835Egregio Presidente,

le manifestiamo il nostro allarme per la situazione dei servizi socio sanitari residenziali e

diurni per anziani, disabili e persone con disturbi mentali.

Dal 1 gennaio 2015 è entrata in vigore una nuova normativa regionale la cui applicazione

modifica i criteri di compartecipazione al costo di questi servizi. Ad aumentare – senza una

preventiva verifica sull’effettiva efficacia della prestazione erogata ai reali bisogni dell’utente –

è la cosiddetta “quota sociale”, a carico dell’utente o del Comune in cui questi risiede, secondo

modalità stabilite dai regolamenti comunali.

Per tutto il 2015, anche grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali confederali e

dei pensionati di CGIL CISL UIL Marche, l’aumento delle rette è stato “congelato” in attesa che

la Regione stanziasse un apposito Fondo regionale di solidarietà. Lo scopo del Fondo – a tal fine

previsto dal Protocollo Regione-Sindacati del 14 febbraio 2014, poi recepito con Dgrm 149 e

richiamato dal Protocollo del 27 luglio 2015 – è quello di coprire tali aumenti, almeno per utenti

con ISEE medi e bassi.

Dal 1 gennaio 2016 i soggetti gestori stanno applicando la nuova normativa, imponendo

agli utenti aumenti insostenibili (tra il 30% e il 60%). I servizi interessati sono quelli di seguito

indicati. Per l’area anziani: centri diurni e RSA anziani. Per la disabilità: RSA, Residenze

protette, Comunità alloggio per disabili gravi e Centri diurni socio educativi riabilitativi. Per

l’area salute mentale: le Comunità protette per persone con disturbi mentali.

Le Segreterie regionali CGIL-CISL-UIL e SPI FNP UILP Marche le chiedono di riaprire

con urgenza un confronto nel merito su come finanziare e regolamentare il Fondo di

solidarietà.

Allo stesso tempo invitano le amministrazioni comunali a non “scaricare” in modo

automatico tali aumenti in capo agli utenti, ad aprire dei tavoli tecnici con i sindacati sui

territori per ridefinire criteri di accesso e di compartecipazione ai servizi attraverso regolamenti

omogenei almeno a livello di Ambito Territoriale Sociale e che tengano conto della nuova

normativa Isee e, a tal proposito, delle recenti sentenze intervenute.

Le Segreterie regionali CGIL-CISL-UIL e SPI FNP UILP Marche