“Quale futuro per le Camere di Commercio?
I Consiglieri regionali Jessica Marcozzi (Fi), Piero Celani (Fi) e Mirco Carloni (Ap) presenteranno
una mozione:
“Cosa sarà delle Camere di Commercio? L’amministrazione regionale non può restare ancora in
silenzio. Con il riordino degli enti si mettono a rischio copertura territoriale e posti di lavori”. I
consiglieri regionali di Forza Italia, Jessica Marcozzi e Piero Celani, e di Ap, Mirco Carloni, hanno
pronta una mozione in cui chiedono un impegno concreto dell’Amministrazione Ceriscioli sulle
Camere di Commercio marchigiane. “Siamo in una fase di stallo anche perchè, dopo l’accelerazione
dei mesi scorsi, ora il disegno di legge per la revisione degli enti camerali è al centro di modifiche
attraverso dei decreti attuativi. Ma da qui ai prossimi mesi si dovrebbe arrivare all’atto finale.
L’Amministrazione regionale deve uscire allo scoperto e motivare ufficialmente la sua posizione al
riguardo. L’Amministrazione, infatti, si è già espressa per una sola Camera di Commercio su scala
regionale andando in controtendenza rispetto al pronunciamento di Unioncamere che, invece, reputa
opportuno, per le Marche, istituire due Camere, una a nord della regione, l’altra a sud. Alla luce
della normativa di riferimento, si deve puntare a un ridisegno efficace del sistema camerale teso al
rilancio delle funzioni strategiche per la crescita delle imprese e dei territori. Allo stesso tempo è
fondamentale l’ammodernamento, la semplificazione e la razionalizzazione dell’attuale assetto
organizzativo.
La giunta dell’Unione regionale delle Camere di Commercio delle Marche, con deliberazione n.70,
adottata il 5/9/2014, ha espresso l’orientamento di massima a prevedere l’organizzazione del sistema
camerale delle Marche in due Camere di Commercio (una del Nord tra Ancona e Pesaro-Urbino,
l’altra del Sud tra Ascoli Piceno, Fermo e Macerata). Come se non bastasse il taglio del diritto
annuale del 35% per l’anno 2015, del 40% per il 2016 e del 50% per il 2017 recentemente approvato
dalla Legge (Decreto legge 24 giugno 2014 n.90 convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto
2014 n.114) colpisce non solo i bilanci delle Camere di Commercio soprattutto nella parte delle
spese considerate non indifferibili ma principalmente i territori, sottraendo risorse finanziarie per
interventi economici e investimenti senza alleviare la situazione finanziaria delle imprese. La
drastica riduzione del diritto annuale potrebbe portare in breve tempo a un sostanziale
allontanamento dalle esigenze concrete delle piccole e medie imprese dei territori di competenza, in
una fase molto critica dell’economia, con il rischio di un processo di svuotamento di funzioni e
interventi delle Camere di Commercio quali enti istituzionali di sostegno all’economia. Non
secondario il problema dei tagli del personale. La riorganizzazione degli enti potrebbe infatti
implicare delle riduzioni del personale mettendo a repentaglio l’occupazione di molti lavoratori.
Quali garanzie offre l’Amministrazione regionale al riguardo? E’ giunto, dunque, il momento che il
Governo regionale venga allo scoperto e spieghi come intenda muoversi. Esigiamo che il Presidente
Ceriscioli assuma una posizione chiara, definita e motivata con atto ufficiale in cui siano stabiliti e
ripartiti ruoli e compiti tra Regione e Camera di Commercio. Il Presidente garantisca la
rappresentanza territoriale, oggi ampiamente assicurata dall’operato delle Camere di Commercio, e i
relativi servizi offerti alle imprese, a partire dalle Pmi, potenzi l’opera di promozione dei territori e
di internazionalizzazione in cui il ruolo delle Camere di Commercio resta fondamentale e metta in
atto strategie e provvedimenti tesi a scongiurare l’eventuale taglio del personale derivante
dall’accorpamento degli enti camerali.