“idea per una via crucis” del maestro Carlo Iacomucci in occasione della Santa Pasqua 2016.
“……..Nella tua opera, in nuce, tutto ciò è già scritto con i segni e i colori dell’immaginazione.
E’ come il preludio di quel celeste incrocio di Amore e di Pace.
Ne è l’annuncio la grande Croce gialla (quasi un gigantesco traliccio … dell’Alta Tensione),
maculata alla base del sangue del riscatto, che sembra elevarsi da terra verso l’osservatore, lasciando
dietro di sé delle segnature vibranti, quasi cablogrammi di senso.
Quel sottile filamento che parte dall’alto, da quella forma puntuta colma di crittogrammi,
attraversa la croce per perdersi poi nelle profondità infinite dello spazio opposto. Hai descritto,
forse senza volerlo, uno spazio dell’arte dove si attua una molteplicità di rapporti in cui è implicito
il tutto e dove ogni cosa disvela la propria intima essenza. Ricorda tanto una certa “quadratura”
filosofica che unisce il cielo e la terra, ecco: la condizione di salvezza heideggeriana che prevedeva,
se non sbaglio, il “salvataggio della terra, l’accoglienza del divino”, il portare l’uomo in una
dimensione diversa, quella della parola poetica che dice gli echi dei fenomeni celesti.
Le sette candide gocce che attraversano lo spazio del tuo “racconto” pasquale
sono la firma/traccia del tuo appassionato esser-ci come medium di un evento creativo
che ti trascende ………”