Da Infolampo: Manifestazione del 2 Aprile e Ivan Pedretti come far ripertire il sud
Pensioni: il 2 aprile mobilitazione nazionale Cgil, Cisl e
Uil. Iniziative in tutta Italia
Camusso, Furlan e Barbagallo concluderanno le manifestazioni di Venezia, Roma e Napoli
‘Cambiare le pensioni e dare lavoro ai
giovani’. E’ questo lo slogan che accompagnerà
la giornata di mobilitazione nazionale promossa
da Cgil, Cisl e Uil per il prossimo 2 aprile.
In programma numerose iniziative e
manifestazioni unitarie che si svolgeranno a
livello territoriale in tutto il Paese. I segretari
generali delle tre confederazioni sindacali,
Susanna Camusso, Annamaria Furlan e
Carmelo Barbagallo, saranno presenti
rispettivamente a Venezia, in Campo Santa
Margherita, a Roma, in Piazza SS. Apostoli, e a
Napoli, in Piazza Giacomo Matteotti. I comizi
finali saranno preceduti da cortei che
attraverseranno le città.
Prosegue così la mobilitazione di Cgil, Cisl e
Uil per la vertenza sulle pensioni dopo gli attivi
interregionali dei quadri e delegati del 17
dicembre scorso. Con le iniziative di sabato 2
aprile i sindacati rilanceranno la piattaforma
unitaria con la quale si chiede di cambiare le
pensioni e dare lavoro ai giovani, tutelare le
pensioni in essere, rafforzare la previdenza
complementare.
Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre pensioni
dignitose per i giovani, per i lavoratori precari e
discontinui, accesso flessibile al
pensionamento, il riconoscimento del lavoro di
cura e la diversità dei lavori.
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Ivan Pedretti: “Come far ripartire il Sud”
Vivere il territorio vuol dire comprendere le nuove esigenze dei cittadini, dei lavoratori
disseminati nelle piccole e piccolissime imprese, delle persone anziane, significa
intervenire per il risanamento territoriale, contro il dissesto idrologico, per il recupero dei
centri urbani, delle aree dismesse, per un diverso stile di vita, per una sanità di
prossimità, per una alimentazione sana, per una partecipazione alla vita culturale, alla
formazione permanente.
Tutto ciò ne consegue la necessità di ridisegnare il welfare di comunità, dello stare insieme
tra persone diverse tra di loro. Essere nel territorio comporta combattere duramente i
fenomeni di illegalità, sempre più diffusi e organizzati. Radicare il sindacato confederale
in misura diffusa significa rafforzare la democrazia partecipata, dire ai lavoratori e ai
pensionati che noi ci siamo, ci occupiamo di voi, da noi trovate risposte, informazioni,
avete la possibilità di organizzarvi per avere nuovi diritti, di appartenere ad un sindacato di
lotta, di denuncia, di mobilitazione, ma anche di progetto e di proposta.
Nella nostra riflessione sul territorio va inserito il tema del mezzogiorno, della condizione
sociale di milioni di persone che versano in forti difficoltà e che non intravedono una via
d’uscita dal tunnel della crisi. Occorre una grande azione sociale che parta proprio dal sud
del Paese, costruendo con i cittadini e con i giovani in particolare progetti di ricostruzione
del sistema del welfare di comunità, di interventi a sostegno del recupero della aree
industriali dismesse, del recupero dell’equilibrio ambientale, delle periferie delle città,
della rete di servizi sia per le imprese che per la cittadinanza, delle protezioni sociali e
sanitarie. Proviamo insieme a mobilitare le intelligenze, i giovani, le persone di cultura per
costruire nel territorio una politica di ripresa del Sud. Necessita l’impegno e l’apporto di
tutti, sia attraverso investimenti di carattere nazionale ed europeo ma anche con la
partecipazione della cittadinanza, di tutte le forze sociali che operano in quel territorio.
Solo attraverso un forte coinvolgimento popolare si può sconfiggere la criminalità, la
disillusione e la rassegnazione costruendo la rinascita del sud attraverso la partecipazione
democratica dei lavoratori, dei pensionali e in particolare dei giovani, chiamandoli a un
ruolo di responsabilità primaria.
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