Consiglio di stato boccia canone RAI in bolletta
Mancanza di «un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo», dal momento che sul mercato sono ormai disponibili molti «device» per la ricezione dei programmi. Nessun riferimento allo scambio dati tra vari enti necessario per l’addebito. Formule tecniche di non facile comprensione. Segnalando queste «criticità», il Consiglio di Stato invita l’amministrazione a rivedere il regolamento sul canone Rai in bolletta, sospendendo il proprio parere in merito.
«Quella del Consiglio di Stato non è affatto una bocciatura ma un utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti peraltro assolutamente nella prassi dei pareri del Consiglio stesso», afferma il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. «È un pò singolare – afferma – trasformare nella comunicazione i pareri e i contribuito consultivi che servono esattamente a migliorare il testo e che sono accolti da noi con spirito costruttivo in una inesistente bocciatura».
«Il decreto attuativo è stato inviato al Consiglio di Stato per il parere. Non ci sono problemi di sorta, abbiamo già trasmesso il testo alle aziende elettriche». Il sottosegretario ha spiegato che non è discussione la presenza della prima rata di 60 euro nella bolletta elettrica di luglio, ma ha aggiunto che il governo «è disponibile ad allungare i tempi della consegna della dichiarazione di esenzione, il cui termine potrebbe slittare a metà maggio».