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Agenzia delle Entrate 2 arresti in quarantotto ore! Huston abbiamo un problema!

457fa3104e3f6b39b7ffeb8248bd5a56-5552-koaG-U10602571945711iQB-700x394@LaStampa_itDue arresti in quarantotto ore all’Agenzia delle Entrate. Il primo ad Ascoli Piceno, viene posto ai domiciliari Enzo Simonelli dopo aver incassato una somma pari a 2.000 euro da un imprenditore, il secondo Marchi a Cesena ristretto in carcere perché trovato in possesso di 5.000 euro di banconote segnate appena ricevute da un professionista nel suo studio. La corruzione negli uffici delle Entrate non si ferma ed è lecito supporre che questi episodi siano solo la punta di un iceberg, non certo casi isolati, basta scorrere la cronaca è capire che da nord a sud è un continuo ripetersi di episodi di concussione, per cui siamo alla  cartina di tornasole di un sistema mal funzionante e distorsivo nel quale il cittadino contribuente è coinvolto in un vortice di malaffare dal quale non sono esclusi come hanno evidenziato le ultime inchieste le commissioni tributarie ed alcuni giudici tributari. In quest’ultimo caso pare il Governo voglia correre ai ripari smantellando completamente il sistema, assegnando a giudici effettivi, togati la responsabilità di decidere sul contenzioso fiscale. Funzionerà? A noi sembra poco probabile, vedremo! Intanto occorre affrontare con rigore ed urgenza la riforma del fisco. E’ necessario cancellare la discrezionalità, il ruolo dominante dei funzionari accertatori, sarebbe utile coinvolgere le associazioni dei consumatori nel ruolo di controllo e verifica delle procedure messe in campo non solo nel sistema di accertamento, ma anche e soprattutto nel settore delle riscossioni e quindi di Equitalia. Ha ragione Davigo quando dice che nel nostro paese molti politici sono corrotti, il bello è che la corruzione non si ferma ai politici, così fan tutti e vi è uno spirito forte di emulazione, la sensazione di immunità o di rischiare molto poco. Nessun settore della vita pubblica è purtroppo esente da questi fenomeni, la cronaca di questi giorni ci rimanda ai casi della sanità sempre più nel mirino, ma anche nelle società partecipate le cose non vanno meglio. E’ un problema di etica, di valori, di un Paese che ha smarrito la sua strada e stenta a ritrovarla nel mezzo di una crisi economica, sociale e morale.

r.an