Mutui, cresce la domanda nei primi mesi del 2016
Mutui in forte crescita nel primo trimestre del 2016. Secondo l’osservatorio Crif, gli indici di riferimento Euribor e IRS ai loro valori minimi storici (con un IRS a 20 anni di poco superiore all’1% e un Euribor 3 mesi in territorio negativo a -0,25%) assieme a politiche commerciali sempre più aggressive da parte dei principali istituti di credito creano nel primo trimestre 2016 condizioni estremamente favorevoli per privati e famiglie che intendono sottoscrivere un nuovo finanziamento casa.
Per un’operazione di mutuo di 120.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 200.000 euro, i migliori spread si posizionano sul primo trimestre 2016 attorno all’1,5% per i mutui a tasso variabile e 1,2% per i mutui a tasso fisso. Queste favorevoli condizioni contribuiscono a sostenere la domanda di nuovi mutui, che nel primo trimestre 2016 fa segnare una crescita pari al +31% rispetto al primo trimestre 2015. La dinamica positiva dei tassi di interesse, assieme ad un progressivo miglioramento delle aspettative di ripresa economica, spingono sempre più privati e famiglie a riconsiderare il progetto acquisto casa. La dinamica in corso è confermata anche dall’incidenza delle nuove erogazioni con finalità acquisto prima e seconda casa sul totale delle erogazioni sul canale online, che continua a crescere anche nel primo trimestre 2016 arrivando a spiegare il 35% del totale nuove erogazioni contro un 28% del terzo trimestre 2015.
Tale aumento è da porsi anche in relazione alla progressiva riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a surrogare il proprio mutuo dopo trimestri in cui già molte famiglie hanno optato per il trasloco del proprio finanziamento. A questo riguardo va comunque considerato che nell’intero anno 2015 l’incidenza delle surroghe è stata pari quasi a un quarto dei mutui. Al contempo, guardando l’importo medio delle nuove domande di mutuo, si registra un leggero aumento dello stesso dopo diversi trimestri di continua contrazione: l’importo medio richiesto, dopo aver toccato un minimo nel IV trimestre 2015 pari a circa 119.600 euro, aumenta nel primo trimestre 2016 sino a quasi 122.000 euro. Il valore medio richiesto rimane ben lontano dai picchi registrati nel 2010, superiori ai 140.000 euro.