CLOWN, ARTE, PET THERAPY: RISORSE PREZIOSE IN OSPEDALE
Alla Conferenza Internazionale di Ancona la Fondazione Salesi richiama la
necessità di profili professionali definiti
Caporossi: “Nel nuovo Salesi non solo medici e psicologi ma anche coterapeuti”
Clownterapia, arteterapia e pet therapy rappresentano un aiuto efficace ai percorsi di cura e
per questo devono essere svolte da chi ha una adeguata preparazione, soprattutto se si parla
di bambini. Questo il messaggio lanciato alla Conferenza Internazionale sulle coterapie in
ospedale svoltasi oggi alla Mole Vanvitelliana di Ancona a conclusione del progetto europeo
Musa “MUSic performing and creative Arts professions involved in healthcare”, coordinato
dalla Fondazione Salesi.
“Abbiamo sempre creduto nelle coterapie – sottolinea Anna Rita Settimi Duca, direttrice
operativa della Fondazione – e ci auguriamo che le linee guida emerse dal progetto vengano
recepite, perché è fondamentale che questi interventi siano realizzati da personale
adeguatamente formato. Su questo terreno operiamo all’interno del Salesi da oltre dieci anni,
in raccordo con l’equipe medica; ora stiamo per avviare nuovi progetti di musicoterapia che
riguarderanno in particolare gli adolescenti affetti da epilessia, i bambini con disturbi
neuromuscolari e quelli che hanno subito interventi al cuore”.
Nel corso della conferenza, i rappresentanti istituzionali hanno messo in evidenza l’importanza
di integrare le coterapie nelle strutture ospedaliere. Michele Caporossi, direttore generale
dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, partner del progetto Musa, ha fatto riferimento al
futuro del Salesi: “Ripartiamo con una tessitura nuova – ha detto Caporossi – composta non
solo da medici e psicologi ma anche da chi lavora nello sviluppo delle coterapie”. Emma
Capogrossi, assessore alla Sanità del Comune di Ancona, ha sottolineato il ruolo pionieristico
svolto dal Salesi in questo campo e l’intenso lavoro degli ultimi anni. Per Fabrizio Volpini,
presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, le coterapie devono uscire da una
prospettiva sperimentale ed entrare in maniera continuativa nel processo terapeutico, ed è
auspicabile che la Regione assuma un ruolo nella creazione della governance su questo.
Il progetto Musa è stato condotto da sette partner provenienti da cinque Paesi: Italia, Regno
Unito, Lettonia, Turchia e Polonia. Si è occupato in particolare della definizione dei profili
professionali ed ha svolto una importante opera di raccolta di informazioni ed evidenze
scientifiche sulle coterapie, tracciando lo stato dell’arte nei diversi Paesi partner. Un
patrimonio oggi accessibile grazie al portale musaproject2014.eu, dove saranno disponibili
anche opportunità di formazione e di lavoro, in un’ottica di mobilità europea. La conferenza ha
visto confrontarsi esperti di respiro internazionale ed ha ospitato anche laboratori dedicati alle
diverse discipline per lo scambio di buone prassi.
Moretti Comunicazione
Isabella Tombolini
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