Associazione “Insieme in Sicurezza” e CNA, c’è il protocollo d’intesa
Lo scorso mercoledì 4 maggio la Direzione della CNA Provinciale di Macerata ha incontrato
l’Associazione “Insieme in Sicurezza”, rappresentata per l’occasione da Barbara Pojaghi e Giorgio
Iacobone, progetto cittadino nato dalla buona idea di illustri personaggi quali Iacobone, Pojaghi e
Romeo Renis, oltre ad altri professionisti maceratesi.
Tra i principali obiettivi di “Insieme in sicurezza” c’è il mettersi a servizio della cittadinanza
maceratese per affrontare le delicate questioni della promozione della legalità e della sicurezza
urbana attraverso la conoscenza dei fenomeni che più preoccupano i cittadini.
Una sensibilizzazione che si può concretizzare agendo in particolar modo attraverso il principio
della “mutualità di vicinato”: ciò significa riportare i cittadini ad una solidarietà tale da rinsaldare la
rete sociale di protezione, oltre che ad un’equilibrata percezione del livello di sicurezza, sia tra le
mura domestiche che nel contesto cittadino.
“La CNA Provinciale di Macerata e l’Associazione Insieme in Sicurezza – riferisce Giorgio
Ligliani, Presidente provinciale di CNA Macerata – condividono l’obiettivo e intendono avviare
una collaborazione che si realizzerà attraverso diverse iniziative. Il primo passo sarà un’azione di
formazione e informazione rivolta a cittadini e imprenditori pensionati, forse i soggetti più
vulnerabili e possibili vittime di furti, truffe o raggiri”.
Aggiunge il Direttore Provinciale di CNA Luciano Ramadori: “I termini della sicurezza
interessano tutto il comparto produttivo: in virtù del nostro rapporto con il territorio, rileviamo che
sono numerosi, ad oggi, gli imprenditori che, esasperati dai reati e da una percezione pesante di
pericolo, ritengono di organizzarsi in maniera autonoma per la difesa personale e di negozi o
laboratori”.
Si dà l’avvio, dunque, ad un importante percorso di collaborazione, che la CNA guarda con favore,
e che si concretizzerà anche con un protocollo di intesa.
“Sono molte le attività – affermano Ligliani e Ramadori – che subiscono il fenomeno
dell’abusivismo, malcostume dilagante che penalizza ingiustamente chi oggi vive un momento di
sofferenza economica e finanziaria. Questo genera, spesso, un sentimento di rabbia, frustrazione,
impotenza, che va supportato con le più adeguate iniziative di solidarietà verso le imprese regolari
e penalizzazione di quelle abusive, così da ristabilire quel necessario senso di equità, utile al
sereno svolgimento di un’attività imprenditoriale”.
L’Ufficio Stampa Macerata, lì 16 maggio 2016