Grazie Marco!
Grazie Marco! Perché grazie Marco? Perché in estrema sintesi senza di te, delle tue battaglie appassionate, delle tue lotte per i diritti civili, dei tuoi tanti digiuni, spesso deprecati e derisi, questo Paese sarebbe stato davvero peggiore di quanto non lo sia attualmente. Grazie per il tuo coraggio, la tua indifferenza rispetto alla morale comune, al conformismo imperante verso il quale ti sei sempre strenuamente battuto. Non vi è cittadino, donna, uomo, bambino il quale non debba dirti grazie, magari oggi, nel giorno nel quale in silenzio ci hai lasciato. Ci incontrammo più di quarant’anni fa, ai margini della battaglia per il divorzio, la Lid era una solida realtà e si profilava la battaglia per il successivo referendum vinto non senza patema d’animo. Non c’era tempo per festeggiare, con te era mobilitazione permanente, finita una battaglia era già tempo per la prossima e così ci demmo appuntamento all’Umanitaria a Milano, con il drappello di deputati e senatori sempre vicini alle battaglia civili e radicali, Baslini, Fortuna, Veronesi, Bozzi, De Cataldo, forse ne dimentico più d’uno e gli amici di sempre, Spadaccia, Calderisi, Teodori, Ercolessi, anche in questo caso sono più quelli dimenticati, per dar vita alla Lega per l’obiezione di coscienza. E così avanti di anno in anno di battaglia in battaglia, in quella vecchia e fumosa sede di via di Torre Argentina dove entrando per la prima volta potevi essere preso alla gola da un forte aroma delle più svariate tipologie di tabacco, ma venivi comunque colpito e segnato per sempre dai simboli della battaglia radicale. Da un senso di civismo unico, di comunità, di attenzione e rispetto per gli altri, che fossero gli ultimi o i primi della nostra società. Ciao Marco, ti sia lieve la terra e grazie ancora per tutto quanto ci hai insegnato e per l’enorme patrimonio di idee, conquiste e battaglia ancora da fare.
ARES