La fine dell’evoluzione umana
Secondo la teoria dell’evoluzione di Darwin la specie che sopravvive non è la più forte in assoluto, ma
quella che meglio si adatta all’ambiente circostante ed ai mutamenti. Questo processo si completa
attraverso una selezione naturale che ne costituisce il motore principale, ma quando la selezione non si
attua più come ci si può evolvere? Secondo il naturalista sir David Attenborough è proprio per questo che
abbiamo cessato di evolverci, il tasso di sopravvivenza della prole si attesta al 99%, annullando la selezione
naturale della specie. Approfondendo la cosa gli studiosi arrivano a dire che in realtà non si migliora e non
si peggiora, ci si è semplicemente fermati, con la curiosità che la parte più intelligente potrebbe risultare
svantaggiata, chi frequenta l’università tende a figliare più tardi e generando quindi meno figli, ergo i meno
intelligenti risulterebbero avvantaggiati da questo punto di vista riproducendosi maggiormente.
Considerando poi che i più intelligenti tendono ad avere una vita maggiormente sedentaria, tra libri e
scrivanie, il che comporta problemi scheletrici e di affaticamento, indebolendo ulteriormente la genia
intellettuale.
In uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences il biologo americano
Soojin Yi del Georgia Institute of Technology, ha calcolato che se l’uomo ha fermato il processo evolutivo, lo
scimpanzé, la cui sequenza genetica è già pari al 98% di quella umana, procede a pieno ritmo, il che
potrebbe far ipotizzare una riedizione reale del Pianeta delle Scimmie.
Le interpretazioni su quanto asserito da Attenborough così come dallo scienziato Steve Jones sono passibili
di numerose sfaccettature, interpretazioni, indicazioni e controindicazioni, ma un dato resta interessante in
assoluto ed oserei dire incontrovertibile, che l’uomo ha praticamente cessato di evolversi. Ripensiamo a
quale è stata l’ultima invenzione che ha davvero cambiato la vita di tutti i giorni, un oggetto che abbia
inciso in maniera forte nella vita di tutti i giorni? Difficilmente si va oltre il cellulare ed il navigatore
satellitare, e parliamo di decine di anni fa, internet addirittura risale in epoca fetale agli anni ’50 della
Guerra Fredda. Poi il nulla, la tecnica migliora l’esistente, certo, le automobili vanno più veloci e consumano
meno, gli elettrodomestici vanno meglio, i computers sono più veloci, ma niente di nuovo, si lavora
sull’esistente. Facile dire la fantasia al potere, ma in realtà è solo morta, non si inventa più niente, si applica
l’esistente a nuovi ambiti, ma nulla più. Forse è vero che, come la società sta lentamente scivolando in
mano ai meno intelligenti.
MAURIZIO DONINI