Voucher, Renzi fa slittare il decreto per questioni di opportunità
(Teleborsa) – Il decreto sui voucher subisce un rinvio a sorpresa, dopo la riunione di ieri a Palazzo Chigi, che avrebbe dovuto approvare una stretta sui contributi per il lavoro accessorio, che riguarda 1,4 milioni di persone. Un tema piuttosto caldo, che il Ministro del welfare Poletti ha seguito con una certa attenzione, di rimando alla crescita esponenziale conosciuta negli ultimi anni ed in risposta alle proteste dei sindacati per l’uso distorto di questo strumento. Il decreto avrebbe dovuto prevedere, fra l’altro, multe sino a 2.400 euro per i “furbetti” che continuano a pagare i dipendenti in nero e ne fanno un uso diverso da quello per cui è stato concepito (lavoro accessorio e temporaneo). La decisione di rinviare il decreto è stata presa direttamente dal Premier Matteo Renzi, ed è stata motivata da questioni di opportunità, per paura che il Movimento 5 Stelle possa accusare il decreto di aver fatto una “stretta” troppo leggera. La stretta infatti riguarderebbe l’obbligo di tracciabilità, mediante comunicazione all’INPS del pagamento del voucher (nome e codice fiscale dipendente ed orario prestazione) 60 minuti prima del servizio reso, ma nulla viene disposto in relazione ad un “razionamento” dell’utilizzo indiscriminato di questi buoni, che hanno avuto origine dalla lotta contro il lavoro nero. Vi sono poi perplessità anche nel merito del decreto, in particolare riguardo il settore dell’agricoltura, per la quale si richiederebbero alcune “norme speciali”. L’obbligo di tracciabilità – comunicazione all’INPS mediante email o sms – dovrebbe essere più elastico per questo settore che presenta delle particolarità.