Jessica Marcozzi sull’Ospedale di Camerino
La pratica del recupero dell’ex Ospedale di Camerino, destinato a Casa di riposo, risale ormai a 13
anni fa. Ma ancora non si vede la luce alla fine del tunnel. E’ ora che la Regione batta un colpo. La
collettività esige delle risposte a quelle domande che, anche grazie alle indicazioni e
all’interessamento del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ho riportato in un’interrogazione
consiliare con l’unico obiettivo di garantire ai cittadini il rispetto di un diritto inviolabile, quello alla
salute, sancito anche dalla nostra Costituzione. Un rapido excursus a riprova della stagnazione della
situazione: nel 2003 la Regione ha accertato che per il recupero dello stabile di sua proprietà non
c'erano fondi. Nel 2005 il Consiglio regionale ha decretato lo stanziamento di 9.070.000 Euro per la
sistemazione delle mura storiche della città di Camerino nonostante il Comune avesse indicato
come prioritario il recupero proprio dell’ex Ospedale. I fondi per l’ex Ospedale sono arrivati dalla
Regione solo nel 2008 (8,3 milioni di Euro). Nel 2011 la Giunta comunale di Camerino ha
approvato il progetto di recupero per 9,2 milioni di Euro e nel 2012 è stata stabilita la durata
prevista per l’ultimazione delle opere pari a 600 giorni ma successivamente il termine è stato
prolungato fino al settembre 2015. Non possiamo dimenticare che circa il 90 per cento dei fondi
necessari per la ristrutturazione dell’immobile è stato anticipato dal comune di Camerino che, di
conseguenza, ha dovuto per il momento rinunciare al consolidamento delle mura cittadine. Ed
eccoci all’oggi: la sospensione dei lavori sulla Casa di Riposo, segnata da una totale incertezza sui
tempi di conclusione delle opere a causa della mancanza dei finanziamenti necessari, sta
preoccupando la comunità cittadina. Mancano i fondi (pari a circa 360 mila Euro) per una variante
necessaria a dichiarare la conclusione dei lavori, e i fondi necessari (pari a circa 1.200.00,00 Euro)
per la realizzazione dell’opera strategica per l’intero immobile consistente nella realizzazione di un
percorso verticale (ascensore) di collegamento tra il parcheggio sottostante e la struttura stessa.
Come se non bastasse i ritardi comportano un chiaro nocumento per la “Casa Amica” che,
confidando in un immediato trasferimento nella struttura riqualificata, hanno già acquistato e
collocato nuovi arredi proprio nell’ex Ospedale, e alle attività commerciali del centro. A questo
punto è mio dovere di consigliere regionale, in rappresentanza della comunità locale, pretendere
all’amministrazione regionale delle risposte immediate. E ho posto le domande dei cittadini in
un’interrogazione consiliare. Ci dicano entro quali tempi garantiranno i fondi per finanziare i lavori
della variante necessaria a dichiarare la conclusione delle opere, se è loro intenzione garantire i
fondi necessari per la realizzazione del percorso verticale (ascensore) di collegamento tra il
parcheggio sottostante e la struttura stessa e quali saranno le modalità e le tempistiche per poter
restituire all’amministrazione comunale i fondi che ha anticipato per la ristrutturazione dell’edificio
“ex ospedale” di proprietà regionale così da poter eseguire anche il consolidamento delle mura
cittadine di elevato valore storico e architettonico.
11/6/2016
Il Consigliere Capogruppo FI
CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
Jessica Marcozzi